La Commissione europea non tiene conto delle esigenze culturali dei cittadini dell'UE. E' il parere della FACE a seguito della decisione della Commissione di deferire Malta alla Corte di giustizia europea per aver consentito la cattura dei fringillidi a partire dal 2014. La Commissione europea ha giustificato la sua decisione sostenendo che la cattura di questa specie a Malta non soddisfa le condizioni previste dalla direttiva uccelli.
Tuttavia, ribadisce la FACE, la Commissione europea nel suo comunicato stampa ha omesso di menzionare la possibilità per uno Stato membro di concedere una deroga sulla base dell'articolo 9.1.c. della direttiva sugli uccelli, che consente la cattura, la detenzione o altri impieghi idonei di determinati uccelli. Il comunicato stampa ha fatto solo riferimento a deroghe per gli interessi della salute e della sicurezza pubblica o la sicurezza aerea, per prevenire gravi danni (9.1.a.) e ai fini della ricerca e per usi simili (9.1.b.). Le basi ecologica e scientifica su cui Malta permette la cattura di fringillidi si fonda su "piccoli numeri e stretta sorveglianza".
La direttiva sugli uccelli – conclude la nota della FACE – stabilisce chiaramente i requisiti degli Stati membri in materia di uccelli in Europa: "Gli Stati membri adottano le misure necessarie per mantenere la popolazione delle specie di cui all'articolo 1, a un livello che corrisponde in particolare alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, pur tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative, o per adattare la popolazione di queste specie a quel livello".