Con un comunicato formale Massimo Caleo, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente del Senato, interviene sulla proposta di legge, presentata dalla deputata del Partito Democratico Gessica Rostellato, che reca “modifiche all'articolo 842 del codice civile” norma che disciplina l'accesso ai fondi privati da parte dei cacciatori.
Caleo ritiene che rimettere in discussione o addirittura abrogare l’articolo 842 del codice civile comprometta l'impianto della legge 157/92 sulla protezione della fauna e la regolamentazione della caccia e il principio del patrimonio faunistico quale bene comune e patrimonio indisponibile dello Stato, che questa normativa condivide con un'altra legge fondamentale per l'Italia: la legge 394/91 sulle aree protette.
Eliminare l'articolo 842 del codice civile – si legge nel comunicato – farebbe fare al nostro Paese un salto all’indietro nel tempo (fino al Codice del 1865), svincolando di fatto la grande proprietà fondiaria dalla programmazione pubblica dell’uso del territorio e riporterebbe l’attività venatoria ad essere una mera attività (a pagamento) di cattura e abbattimento della fauna selvatica, per di più sottoposta al potere dispositivo della proprietà.
E' necessario invece – conclude Caleo – continuare sulla strada della conservazione della biodiversità, rafforzando l’attività venatoria sul piano della compatibilità, nel rispetto delle direttive comunitarie.