In alcune Regioni si apre oggi giovedì
primo ottobre, la stagione di
caccia al cinghiale. Al via in
Calabria,
Campania,
Emilia-Romagna e
Toscana (anche se non in tutte le province),
Lombardia (dal 3 ottobre a Pavia e Bergamo); in
Abruzzo,
Basilicata,
Puglia,
Umbria si inizierà da sabato 3 ottobre; anche la Provincia di
Frosinone ha anticipato a tale data l'apertura della caccia agli ungulati. Martedì scorso, infatti, il Presidente della Provincia
Antonio Pompeo ha firmato il decreto che fissa i giorni per l’esercizio venatorio: 3, 4, 11, 18 e 25 ottobre. Seguirà il
Molise con l'apertura dal 14 ottobre.
Iniziata in anticipo la stagione della caccia al cinghiale in Piemonte e in Liguria (rispettivamente 27 e 20 settembre). La decisione presa dalla giunta regionale ligure, su richiesta dell'assessore all'agricoltura Stefano Mai, per “venire incontro alle istanze del territorio, alle richieste del mondo agricolo pesantemente interessato dalla presenza di ungulati e per limitare i pericoli per la pubblica incolumità legati alla forte presenza di questi animali”.
In molti casi l'anticipo dell'apertura canonica (31 ottobre) è ormai diventato una prassi per rafforzare i prelievi e prevenire i danni all'agricoltura e non solo. La passata stagione estiva ha visto acuire l'emergenza a seguito di due incidenti stradali, uno in Toscana l'altro in Abruzzo, in cui hanno perso la vita due persone: Domenico Fedele e Cristian Carosi sono morti nell'urto tra le loro auto e un cinghiale. Tragico epilogo anche per l'anziano di Cefalù, in provincia di Palermo: l'uomo nel tentativo di difendere i suoi cani è stato aggredito e ucciso da ibridi di cinghiali. Anche la moglie è rimasta ferita nel tentativo di salvarlo.
Sia le associazioni venatorie che agricole si sono mobilitate per chiedere alle Istituzioni interventi mirati e risolutivi a breve termine. Con buona pace per gli animalisti che si oppongono ad abbattimenti dettati “dall'onda dell'emergenza”.