Nel corso dell'
audizione convocata dal
Comune di Reggio Calabria con le
associazioni venatorie per la ridefinizione dei confini del
Parco Nazionale dell'Aspromonte, la Federcaccia provinciale ha espresso il proprio disappunto per l'inserimento di
Podargoni dentro i confini delle aree protette.
L'intenzione sarebbe quella di annettere al Mega Parco ulteriori territori che ingesserebbero tutte le attività compresa quella venatoria e micologica. L’area del piccolo centro pre aspromontano è di rilevante valenza venatoria e qui, con grande sforzo è stata avviata in questi anni la gestione della caccia al cinghiale con ben quattro squadre che riescono a contenere l’imponente espansione di questo selvatico. Inoltre sono numerosi i cacciatori che esercitano la caccia alla selvaggina migratoria proprio in questo territorio, essendo uno dei pochi del comune fuori Parco.
Federcaccia in questa audizione ha fatto presente che la richiesta dell’Ente Parco è discordante con la legge, in quanto il territorio agro-silvo pastorale inibito alla caccia, accertato negli scorsi anni al 32,04%, supera del 6,04 % il limite massimo consentito, statuito dalla Legge Regionale 9/96 al 26% massimo.