La Regione Sardegna ha introdotto alcune novità in merito all'eradicazione della peste suina nel territorio sardo. Non sarà più possibile abbandonare nelle campagne parti di carcasse o viscere dei cinghiali abbattuti durante la caccia o cacciare il cinghiale in forma vagante, ma solo da una compagnia di caccia. È quanto illustrato nel quarto documento attuativo da Alessandro De Martini, responsabile dell'Unità di progetto e direttore generale della presidenza della Regione.
Entro l'1 marzo di ogni anno, l'assessorato dell'Ambiente dovrà comunicare al responsabile dell'Unità di progetto (Udp) l'elenco delle zone in concessione per l'esercizio della caccia autogestita e dei rispettivi presidenti, l'elenco degli allevamenti di cinghiali a scopo di studio o ripopolamento e dei rispettivi titolari, l'anagrafe dei cacciatori sardi aggiornata alla stagione venatoria precedente e i dati dei carnieri, riferiti ai cinghiali, su base provinciale e suddivisi per decadi.
Sempre entro quella data, l'assessorato dell'Agricoltura dovrà invece comunicare l'elenco di tutte le aziende agri-turistico-venatorie e dei rispettivi titolari, specificando quelle che allevano e/o immettono cinghiali. Con la stessa scadenza, le compagnie di caccia dovranno comunicare ai servizi veterinari della Asl territoriale competente, alla stazione Forestale, che ne istruiscono apposito elenco, il nominativo del referente responsabile della compagnia di caccia al cinghiale e l'indirizzo, con coordinate Gps e località, del luogo dove vengono raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati e sezionati (cagliaripad.it).