Federcaccia Friuli Venezia Giulia ha deciso di ricorrere al
Tar contro il
Piano faunistico regionale e la Valutazione ambientale strategica, approvati la scorsa estate dopo 20 anni di attesa.
L'Associazione contesta il fatto che il numero di animali previsti sul territorio regionale tra 5 anni (le “consistenze obiettivo”) “sono state elaborate in modo parziale e solo per le specie cacciabili e non per quelle realmente in difficoltà”. Inoltre, “non è stata programmata adeguatamente la gestione delle specie animali non sottoposti a prelievo venatorio”. Secondo Federcaccia “il piano causerà un'infinita burocratizzazione e la perdita di molti posti di lavoro”.
L'Associazione ha inoltre annunciato che a breve sarà depositato il ricorso contro la legge per il “benessere animale e la tutela degli animali da affezione”. “E' assurdo – obietta il presidente Paolo Viezzi – prevedere una dimensione minima per i recinti dei cani che è doppia rispetto a quella riconosciuta ad un detenuto” (Il Gazzettino Friuli).