Riceviamo e pubblichiamo:
Con una lettera inviata agli organismi dirigenti, 18 consiglieri su 50 si sono autosospesi dal Consiglio Nazionale dell'Arci Caccia. La sofferta decisione è conseguente al venir meno di “ogni agibilità democratica”, frutto di decisioni (delibere dell'Esecutivo, approvazione regolamento congressuale, inammissibilità di una mozione congressuale, sfiducia al Presidente del Consiglio Nazionale) che ignorando “un accorato appello alla responsabilità” vorrebbero “imporre una visione arrogante” e “delegittimare il dissenso deformandolo con caricature svilenti e interessate”.
Pratiche sommarie, conflitti di interessi, atti inquisitori sono ormai diventati la regola di uso interno all'Arci Caccia. Decisioni di casta che producono l'effetto di non avere massima considerazione dei soci e delle fondamenta culturali e democratiche di una Associazione che ha avuto l'onore di essere presieduta da Carlo Fermariello.
“L'autosospensione – concludono i Consiglieri – non coinciderà con il nostro disimpegno, ma, al contrario, con una ritrovata passione al servizio della caccia, della sua cultura e della vera identità dell'Associazione.”
I Consiglieri Nazionali:
1. Barsotti Pierino
2. Berionne Edoardo
3. Bertocci Leonardo
4. Ciarafoni Marco
5. Fignani Michele
6. Giuliani Giovanni
7. Giusti Luca
8. Logi Massimo
9. Lupi Fabio
10. Michelacci Ettore
11. Mori Alberto
12. Nannelli Lorenzo
13. Pancani Ivan Maurizio
14. Panicucci Manolo
15. Ratti Alberto
16. Rossi Osvaldo
17. Severi Andrea
18. Sozzi Claudio