Con una lettera indirizzata all'Assessore Regionale Fava, ACL chiede la sospensione temporale - in attesa che si faccia chiarezza a livello governativo ed europeo, in merito ad una tradizione plurisecolare dei territori come sono i nostri “roccoli” - della Banca Dati dei Richiami Vivi, poiché essa è strettamente collegata al funzionamento degli impianti di cattura (roccoli).
L’onerosa e gravosa gestione della “Banca dati” - si legge - oltre a creare notevoli disagi nella sua operatività ai cacciatori, è stata richiesta da Regione Lombardia come unica soluzione per continuare a consentire l’attività di cattura dei richiami vivi. Venendo meno questa operatività viene meno di conseguenza la necessità di mantenere la “Banca dati”, ciò nonostante Regione Lombardia voglia semplificare la gestione.
Purtroppo - conclude la nota di Carlo Bravo, presidente ACL, nota supportata dalla presentazione di ordine del giorno del consigliere regionale Fabio Rolfi - abbiamo ragione di pensare per come si sono rivelate le cose, che la “Banca dati” celasse altri obiettivi che si sono palesati successivamente alla sua istituzione con controlli a tappeto agli anellini ed una vera e propria schedatura dei cacciatori che detenevano richiami vivi.