Partita il 30 ottobre scorso per iniziativa delle tre associazioni toscane, Federcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, aderenti al CCT, successivamente fatta propria anche dai Presidenti delle Associazioni Nazionali Federcaccia, Arcicaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi ed EPS, una missiva piuttosto circostanziata è arrivata al Protocollo di tutte le Regioni e delle Province autonome italiane. Argomento: Legge Europea 2015 (proposta di modifica dell'art. 18 della 157/92).
In sostanza, si mettono in guardia i competenti organi regionali rispetto a una ventilata ipotesi del Governo di anticipare al 20 di gennaio la chiusura della caccia a beccaccia, tordo, cesena, con la giustificazione che così si favorirebbe positivamente la chiusura della procedura EU PILOT 6955/14/ENVI, avviata dalla Commissione Europea nei confronti dell'Italia, imponendo - il Ministro Galletti - a tutti (Regioni e Province autonome) di sottoscrivere il 5 novembre (Conferenza Stato-Regioni) un documento di accettazione della disposizione da inserire da subito nei propri vigenti calendari venatori.
Tanto per la precisione, quindi, le associazioni venatorie che si firmano, informano che sull'argomento da parte della Confederazione Cacciatori Toscani e di Fidc e Anuu della Liguria sono state proposte due analoghe azioni giudiziarie avanti il Tribunale dell'Unione Europea, con cui si richiede che “la Commissione Europea venga condannata a provvedere all'aggiornamento dei Key Concepts, individuando nella seconda decade di febbraio l'inizio della migrazione prenuziale di dette tre specie anche in Italia e conseguentemente che venga accertata l'illegittimità della suddetta procedura EU PILOT ...per disparità di trattamento fra Stati Membri e/o Regioni degli Stati Membri, nonché per carenza di validi presupposti”.
Tutto ciò evidenziato dettagliatamente da documentazioni scientifiche “già nella disponibilità del Governo”, secondo atti riscontrabili anche in un documento inoltrato dal Ministro Galletti medesimo alla Regione Veneto il 30/7/2015.
Ecco che, come affermano le associazioni firmatarie, l'iniziativa “assunta dal Governo di imporre l'anticipazione al 20 gennaio la chiusura alle tre specie di migratori, rappresenta un'indebita invasione dello Stato nelle prerogative ed autonomia delle Regioni e delle Province Autonome alle quali la Direttiva 2009/147/CE e la relativa Guida Interpretativa attribuiscono il potere di discostarsi, nella fissazione dei periodi di caccia, dalle indicazioni dei Key Concepts, utilizzando dati scientifici aggiornati e specificamente riferiti alle singole specie migratrici”.
La condivisione di tali iniziative, equivarrebbe “a piegarsi alle discriminatorie azioni della Commissione Europea, che hanno già causato e causeranno, se non denunciate, contrastate e arrestate, danni rilevantissimi a tutto vantaggio di altri stati membri” e - conclude la missiva - “non farebbe altro che legittimare l'ingiustificato favoritismo della Comunità Europea verso gli altri Stati Membri”.
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