Proporre i cacciatori come soggetti attivi nel monitoraggio delle popolazioni degli uccelli migratori e della loro corretta gestione e soprattutto diffondere l'accettazione della caccia, presso l'opinione pubblica, quale attività legittima e utile alla conservazione della Natura e della Biodiversità. Questo l'obiettivo, illustrato sull'organo ufficiale della Federcaccia da Michele Sorrenti, ornitologo, dell'Ufficio avifauna, al fine di ottenere presso lo Stato e i Ministeri la stessa credibilit�acquisita nelle Regioni.
Si perché nel caso dell'applicazione del paragrafo 2.7.10 della Guida Ue, cioè l'uso dei dati regionali in discostamento dal Key Concept nazionale, la Giustizia amministrativa italiana, che esamina anche il diritto europeo, ha dato ragione alle Regioni e all'impostazione di Federcaccia e delle altre Aavv italiane, e tuttavia il Ministero dell'Ambiente non ha considerato valide queste pronunce.
L'impegno, non facile, è quello di far acquisire anche dal Ministero e dal Governo quello che è legittimamente possibile secondo quanto previsto dalle disposizioni comunitarie. A partire dal mantenimento delle date di apertura alla terza domenica di settembre e di chiusura al 31 gennaio per tutte le specie consentite dalla 157. Per tordo bottaccio, cesena e beccaccia mantenere il 31 gennaio se in presenza di dati regionali validi. Confermare nell'elenco tutte le specie cacciabili, con regole di gestione-riduzione del prelievo per quelle ritenute in declino. Infine, non accettare mediazioni al ribasso che portano all'esclusione totale di specie attualmente oggetto di caccia.