Esprimono malcontento Alessio Pasella coordinatore regionale del Movimento Sardo Pro Territorio e Mario Mandaresu, presidente provinciale dell'Associazione Venatoria Caccia Pesca e Ambiente, per il provvedimento attuativo emanato dalla Regione Sardegna sul programma straordinario di eradicazione della peste suina africana, in quanto “estende a dismisura la zona infetta portandola, rispetto alla stagione venatoria precedente, anche in macro areali non infette”.
Infatti – lamentano Pasella e Mandaresu – si tratta di territori di molti comuni della Sardegna, dove, da diversi anni, gli esami dei campioni di sangue, diaframma e milza dei cinghiali abbattuti dai cacciatori non hanno mai rilevato animali affetti da Psa.
Sono imposizioni, secondo le due associazioni, che rappresentano una limitazione incostituzionale alla libertà di movimento: “E' inaccettabile – dicono – che un cacciatore residente in un areale infetto non possa muoversi in altre zone dove poter esercitare l'attività venatoria autonomamente e liberamente”.
Nel comunicato è specificato l'annuncio di diverse iniziative di lotta in tutte le sedi comprese quelle civili e penali (Nuova Sardegna Gallura).