L'associazione no profit Una (Uomo, natura, ambiente), nata nel mondo venatorio, dopo aver creato a gennaio 2015 la Filiera ambientale, un progetto che unisce organizzazioni e istituzioni di diversa natura, ha lanciato a Expo una proposta: proteggere e rafforzare la biodiversità per lo sviluppo del territorio senza però tralasciare il coinvolgimento di tutti i soggetti che operano sul territorio, ovvero agricoltori, cacciatori, ricercatori, ambientalisti e operatori del turismo.
“Abbiamo bisogno di uscire dai luoghi comuni immaginando inedite forme di collaborazione e guardare ai modelli vincenti che già esistono in Europa”, ha dichiarato Maurizio Zipponi, coordinatore di Filiera Ambientale. Tra le iniziative del progetto c'è ad esempio “Selvatici e Buoni”, il cui filo comune è l'attività venatoria “che svolge un ruolo fondamentale nel monitoraggio del territorio, la gestione di specie aliene, la prevenzione di danni all'agricoltura e alle persone, la tipicità alimentare”.
L'obiettivo è infatti quello di recuperare dal punto di vista gastronomico i prodotti della selvaggina, realizzando una filiera altamente regolamentata (Terra e vita).