La Sezione provinciale di Bologna ha organizzato martedì scorso, 10 novembre, a Sasso Marconi il convegno dal titolo “Quale caccia per il futuro: il ruolo dei cacciatori e delle associazioni venatorie”, occasione per fare il punto sull'associazionismo – ha dichiarato il Presidente della sezione provinciale Saverio Tabarini – e sulle sfide che lo attendono in un momento storico non semplice, caratterizzato da tanti attacchi alla caccia”.
Per Paolo Pini, consigliere di Presidenza nazionale, “il mondo venatorio non può più adagiarsi sullo storico ruolo di difensore delle istanze di categoria, ma deve rinnovarsi percorrendo due binari: quello politico con l’unità e quello tecnico con l’elaborazione di progetti basati sulla ricerca scientifica”.
Il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio ha avuto il compito di illustrare il percorso unitario dal punto di vista operativo e politico. Ha inoltre sottolineato come sia importante invertire la tendenza discendente del popolo venatorio e per farlo è necessaria l'unità che non sia semplice aggregazione, ma piattaforma per un cambio di mentalità che veda come primo obiettivo dell’associazionismo la tutela ambientale e non più la sola difesa sindacale.
Ricco di spunti il dibattito cui hanno partecipato l’avv. Ugo Ruffolo, “l’unità è la miglior difesa e opportunità di fare lobby e cultura”, e alcuni rappresentanti dell’associazionismo venatorio, che hanno sollecitato un veloce compimento dell’unità che porti a una gestione faunistica moderna e affronti le sfide che arrivano, ad esempio, dall’abrogazione delle Province.
L’intervento di chiusura è stato svolto dal presidente della FIdC Emilia-Romagna Stefano Merighi: “La nostra regione è stata ed è di modello per tutte le altre in molti aspetti: dal recepimento e applicazione della 157 alla ricerca di una gestione moderna del territorio e della fauna. Vogliamo continuare a esserlo anche sul fronte associativo, e abbiamo già fatto nostro il cammino unitario creando la Federazione regionale associazioni venatorie riconosciute. In questo modo potremo riempire i vuoti lasciati dalle Province e formare un cacciatore che abbandoni certi atteggiamenti e rispetti le regole” (Federcaccia).