In tarda serata di ieri dopo 5 ore di discussione il Consiglio regionale veneto, con 26 sì, 7 voti contrari e 4 astenuti, ha approvato la nuova legge sugli “appostamenti precari ad uso venatorio” che (abrogando le norme precedenti) esonera i proprietari dei capanni da tutti gli adempimenti di natura edilizia e paesaggistica richiesti, sostituendoli con una semplice comunicazione al Comune competente in cui il cacciatore “autocertifica” il permesso ricevuto dal proprietario del terreno. Gli appostamenti dovranno essere costruiti nei 15 giorni precedenti l'inizio della stagione venatoria e demoliti nei 15 giorni successivi alla chiusura. E' prevista una proroga per la rimozione degli appostamenti in caso di maltempo.
Un confronto in aula acceso e prolungato, dove alla proposta di Sergio Berlato si sono contrapposti Cristina Guarda (Lista Moretti), Andrea Zanoni (Pd) e i consiglieri del M5S Manuel Brusco e Simone Scarabel. Le associazioni Enpa, Lac, Lav e Lipu annunciano ricorso alla Consulta, poiché –in una nota congiunta – definiscono la normativa approvata “palesemente incostituzionale” (Corriere Alpi).