“L’altro giorno durante un “café-philo” a margine della grande e complessa Conferenza sul Clima in una Parigi surreale, si è parlato di migrazione dell’avifauna nel Paleartico Occidentale. E, ovviamente, di clima e di meteo, apprendendo dal responsabile scientifico di AEWA (The Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds), che ha la sua sede a Bonn, che a tutt’oggi le mitiche cesene erano tranquillamente a beccare le bacche rosse in giardino. Insomma, se non c’è bisogno di migrare per il cibo e per il forte freddo, non si muovono solo per conoscere i nostri territori!
Se il forte freddo arriva a metà gennaio se ne stanno tranquille pensando che febbraio è alle porte e non è più tempo di migrare. Così sembra che stia accadendo quest’anno. Ai primi di novembre si attendeva il freddo, che poi è venuto meno, e quindi nulla di concreto vi è da segnalare anche in questi giorni per cui le aspettative rimangono nei sogni di tutti noi che certamente non svaniscono all’alba di ogni mattina trascorsa invano in loro attesa. Ma per il capannista l’attesa è sempre il domani. Per ragioni di memoria storica vi è da segnalare ancora la presenza di qualche tordo bottaccio e quella più interessante rispetto alla scorsa settimana del tordo sassello” (AnuuMigratoristi).