Il Consiglio dei Ministri - si legge in una nota del CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) - è intervenuto con un atto di inqualificabile prevaricazione imponendo la chiusura anticipata della caccia al 20 di gennaio per le specie tordo bottaccio, beccaccia e cesena. Come già lo scorso anno la motivazione addotta sarebbe “una violazione della normativa europea” che andrebbe ad “aggravare la posizione dell'Italia rispetto all'eventuale chiusura negativa del caso Eu-Pilot 6955/2014, avviato dalla Commissione europea”.
Una motivazione falsa e pretestuosa, secondo l'associazione, perché la procedura europea riguarda in realtà una richiesta di chiarimenti che la Toscana, una delle sette regioni oggetto dell’arbitrario atto governativo, hanno fornito tempestivamente e con dovizia di pareri tecnici e scientifici.
L’atto governativo, annunciato con un comunicato stampa, non è stato reso ancora noto, forse nel maldestro tentativo di ostacolare la tempestiva opposizione nelle sedi deputate. Questo governo che finge di litigare con Bruxelles sui grandi temi punisce poi i propri cittadini accettando nei fatti l’applicazione della solita politica dei due pesi due misure: ai confini dell’Italia, in Francia ad esempio, le stesse specie sono cacciabili fino al 20 febbraio, con la benedizione dell’UE.
Vale la pena ricordare - concludono dal CCT - che sull’intera vicenda pende un ricorso al tribunale di giustizia europeo e al Tar del Lazio. La Confederazione Cacciatori Toscani è certa che le Regioni interessate saranno a fianco del mondo venatorio nell’opposizione ferma e decisa a quest’ennesimo e immotivato atto di prevaricazione. La CCT è determinata a proseguire nella propria battaglia in tutte le sedi.