Uno studio condotto dal BIPE (Consulenza analisi strategica dell'impresa e di previsioni economiche) e approvato dal Ministero dell'Istruzione Superiore e della Ricerca, ha confermato come la caccia francese sia di vitale importanza per l'economia del Paese. L'attività venatoria apporta un contributo essenziale sia all'occupazione che ai temi dello sviluppo sostenibile.
Un ruolo importante per l'equilibrio e lo sviluppo delle aree rurali, se si considera la cifra di 1.136 euro (all'anno) come valore aggiunto, che ogni cacciatore apporta all'economia del Paese. La Francia ha più di 1,1 milioni di praticanti cacciatori, di cui il 47% ha meno di 55 anni (5% tra i 18-24 anni, 10% tra i 25-34 anni, 13% tra i 35-44 anni, 19% 45-54 anni), mentre il restante 53% ha un'età compresa tra i 55 e i 75 anni (24% tra i 55-64 anni; 19% tra i 65-74 anni, 10% 75 anni e oltre).
Lo studio, avviato dalla Federazione Nazionale dei Cacciatori, ha evidenziato anche come il 48% dei cacciatori sia coinvolto nel volontariato: un cacciatore spende in media 75 ore all'anno in tale attività.
Consulta in allegato la prima tranche dei risultati dello studio (in lingua francese)