C'è anche la LIPU fra le associazioni animaliste che sostengono la campagna (Toscana Rosso Sangue) contro la Regione Toscana che ha in progetto di varare la legge sul controllo degli ungulati.
Queste le sigle che supportate da un manifesto sottoscritto da sedicenti operatori culturali (che in buona parte sono solamente miracolati del tubo catodico) hanno rilanciato in grande stile (una pagina intera sui principali quotidiani nazionali: chissà chi avrà pagato tanto spreco) una protesta degna di migliori cause: AMA Fi, A… mici di Nicla, Animalisti Italian!, AnimAnimale, ARCA, Area della Valle, Associazione II Rifugio, Canile Hermada, Cats Onlus, Dog Sitting Firenze, ENPA, Fratelli con Ia Coda, Gabble Vuote, Guida Verde SOS Animali, Irriducibili Liberazione Animale, LAV, LEAL, LIDA, LIPU, LIV, Lo Scudo di Pan, OIPA, Pro Animals, Progetto Animalista per Ia Vita, Razza Ba.sta.rda, Redazione restiamo animali, Rifugio La Voce degli Animali, Un Cane per Amico, Vegetariani Mugello.
Al di là delle opinioni, è innegabile che l'abbondanza di ungulati in Toscana (cinghiali soprattutto) sta provocando danni alle coltivazioni e problemi all'incolumità pubblica (incidenti stradali a ripetizione, anche gravi). E non vale l'assunto che il problema è causa della cattiva gestione venatoria, come vorrebbero far credere. Il riscontro più eclatante lo si può verificare nel fenomeno “nutria”, specie ormai fuori controllo, che anche in Toscana è stata causa di recenti rotture di argini e straripamenti di fiumi.
Quanto alla Lipu, è ormai chiaro che la sedicente associazione per la protezione degli uccelli, che si professa associazione ambientalista, è ormai palesemente schierata sul fronte dell'animalismo più truce, dal momento che ha messo le ali... anche ai cinghiali.