Mentre molti degli obiettivi della strategia UE sulla biodiversit�fino al 2020 non sono stati raggiunti, come evidenziato dalla revisione intermedia, i deputati, i decisori politici, i cacciatori e il settore rurale hanno discusso sull'incentivazione delle politiche più idonee ad arrestare la perdita di biodiversità nell'UE.
Il 27 gennaio 2016 Karl-Heinz Florenz, presidente dell'Assemblea parlamentare dell'Intergruppo Biodiversità, Caccia, Campagna, ha presieduto il convegno “La revisione intermedia: Il ruolo dei cacciatori e del settore rurale nel finanziamento per la conservazione della biodiversità”, organizzato con il supporto della FACE.
L'obiettivo dell'incontro era quello di capire meglio quali politiche possono contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità in corso nell'UE, in linea con la strategia europea per la biodiversità 2020. La conferenza ha sottolineato il ruolo che i cacciatori e gli altri soggetti rurali svolgono nella conservazione della biodiversità di fronte a strumenti e incentivi adeguati. Tra i relatori erano presenti Justin Irvine della James Hutton Institute in Scozia, Konstantin Kostopoulos, consigliere ELO, David Scallan, funzionario Wildlife Policy presso la FACE e Norbert Lins, eurodeputato tedesco.
Attraverso diversi progetti di ricerca, tra cui HUNT (caccia per la Sostenibilità) e il manifesto sulla Biodiversità della FACE (BDM), è stato dimostrato l'impegno dei cacciatori europei nella conservazione della biodiversità. Molti gli esempi di buone pratiche raccolte nella relazione BDM al fine di presentare una visione chiara del ruolo dei cacciatori nella conservazione all'interno delle aree protette, gli habitat, le infrastrutture verdi e degli ecosistemi.
Karl-Heinz Florenz ha dichiarato che “il tempo per la biodiversità sta per scadere e l'Europa deve presentare dei risultati il prima possibile. C'è ancora molto da fare se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi per il 2020. In qualità di presidente dell'Intergruppo Biodiversità, Caccia e Campagna vorrei contribuire a riunire l'economia e l'agricoltura, i cacciatori e gli ambientalisti, al fine di trovare soluzioni comuni per conservare il nostro capitale naturale. Dobbiamo lavorare insieme e tutti i soggetti interessati devono fare la loro parte. Economia ed ecologia devono andare di pari passo”.
Konstantin Kostopoulos, consigliere ELO, ha detto: “la politica agricola comune rimane lo strumento più forte che abbiamo, sicuramente in termini di finanziamento, che possiamo utilizzare per creare sistemi agricoli sostenibili che lavorano per gli agricoltori, i forestali, i cacciatori così come per la biodiversità e i nostri ecosistemi. Nei prossimi anni vedremo se il nuovo approccio ha funzionato e cos'altro possiamo e dobbiamo fare per arrestare e invertire la tendenza alla perdita di biodiversità”.
Justin Irvine ha affermato: “il progetto HUNT, finanziato dall'UE, dimostra che la caccia può essere una forza positiva nella conservazione della biodiversità. Andando avanti, abbiamo bisogno di promuovere l'uso multifunzionale delle campagne e considerare l'impatto sociale, culturale, economico ed ecologico della caccia per prendere importanti decisioni circa la conservazione della biodiversità”.
David Scallan ha dichiarato: "abbiamo un urgente bisogno di ripensare il nostro approccio alla conservazione della biodiversità. Sappiamo che le parti interessate, compresi gli agricoltori i e cacciatori, stanno facendo enormi investimenti privati a tutela della biodiversità, in base al loro interesse per la caccia e /o il loro desiderio di ripristinare la fauna selvatica. C'è bisogno di una maggiore flessibilità all'interno delle politiche e degli strumenti pubblicamente finanziati a livello europeo per incoraggiare ulteriormente questa passione a livello locale” (FACE). |