In occasione della seduta del 22 gennaio scorso e conformemente al parere della competente Commissione del 7 luglio 2015, il Senato francese ha votato per la soppressione di un emendamento (denominato “emendamento Abeille” dal nome del Senatore che lo aveva presentato) al Codice rurale che prevedeva l’abolizione della cattura di tordi e merli col vischio quali richiami vivi.
Come noto, questa pratica – equivalente alle catture negli impianti a reti verticali del Nord e Centro Italia – è ancora consentita nel sud-est della Francia ai singoli cacciatori nominativamente autorizzati dal Prefetto per rifornirsi di richiami vivi. Non si tratta perciò a tutti gli effetti di un’azione di caccia, tanto quanto non è azione di caccia la cattura dei richiami vivi nei nostri impianti (roccoli e bressane).
L’emendamento Abeille è stato abrogato per 209 voti contro i 26 che, invece, volevano mantenerlo. Ora la palla passa all’Assemblea nazionale, dove i Deputati esprimendosi in seconda lettura avranno l’ultima parola. Naturalmente è forte il pressing delle Associazioni dei cacciatori tradizionali (ADCTG e AICO su tutte) che rivendicano, attraverso la Federazione regionale PACA che raggruppa Provenza, Alpi, Costa Azzurra, l’assoluta sostenibilità ecologica, il valore storico-culturale e la conformità alla Direttiva Uccelli di questa metodologia di cattura.
In particolare, moltissime firme vennero raccolte nel corso del 2015 (comprese quelle di parecchi cacciatori migratoristi italiani, solidali con i colleghi d’Oltralpe), a sostegno della prosecuzione di queste catture controllate e attentamente regolamentate. Confidiamo che anche l’Assemblée Nationale voglia confermare l’orientamento già espresso dal Senato e continuiamo a garantire agli amici francesi la nostra massima solidarietà (Anuu).