A margine del dibattito in Consiglio Regionale Toscano sulla Legge Obiettivo per la cosiddetta emergenza ungulati, che peraltro ha provocato non pochi mal di pancia, soprattutto nelle schiere dei cacciatori, che si sentono additati per colpe e responsabilità che respingono fermamente, si registrano singolari posizioni che denotano il consueto malanimo di certe componenti politiche e una spiccata volontà a buttarla in caciara per farsi propaganda a buon mercato.
Note le posizioni dei Cinquestelle, che non mancano occasione di rimarcare la loro avversità alla caccia e ai cacciatori (“abbiamo una forte sensibilità animalista - dichiara seraficamente Irene Galletti [parente del discusso ministro?] - la Toscana diventerà una enorme piazza per le battute di caccia”), e stranoti i sentimenti veteropacifisti di certi rappresentanti della sinistra estrema, che non mancano occasione di distinguersi con argomenti talmente incongrui e contraddittori, che spesso fanno a botte con l'intelligenza dei cittadini.
Nell'occasione, è stato il caso dell'intervento del consigliere regionale Tommaso Fattori (SI - Toscana a Sinistra) che considera questa legge “molto pericolosa e con un sapore vagamente estremista, nella ferocia con cui affronta il tema con gli animali”; una legge che contribuirà a “rendere invivibili i nostri boschi, aumentare il numero delle vittime e dei feriti negli incidenti di caccia, aumentare anche il numero degli animali uccisi, senza però ridurre il numero complessivo degli ungulati nei nostri boschi. Una vera e propria deregulation”, Secondo Fattori, “la caccia in Toscana fa più vittime della criminalità organizzata”, mentre, sempre secondo lui, “serviva una gestione non cruenta degli ungulati” che avrebbe fra l'altro creato reddito per gli agricoltori (anche se non spiega come).
Bene ha fatto Salvini della Lega Nord a dichiararsi allibito per le cose che ha sentito dire in aula, visto che la proliferazione degli ungulati ha origine proprio da una gestione inadeguata dei parchi a produrre il maggior numero di ungulati. “Non è una legge sulla caccia” ha dichiarato ma un necessario provvedimento a tutela dell'agricoltura.
Bene ha fatto anche Marco Niccolai (PD) che riferendosi a Fattori non ha avuto mezze parole nel dichiarare che “sentir paragonare l'attività della caccia alla criminalità organizzata mi sembra un'offesa alla nostra intelligenza”. “Mi spiace - ha concluso - che si affronti questo tema con toni da tifoseria, populismo e propaganda politica, la questione degli ungulati riguarda tutti i cittadini toscani”.
Considerazioni che aveva anticipato anche il presidente della commissione agricoltura Gianni Anselmi “questa legge - ha detto - non è fatta né è pensata per la caccia, semmai è solo uno strumento che insieme ad altri strumenti di controllo affronta l'emergenza per come si presenta”.
Staremo a vedere. Tutto si giocherà a breve con l'approvazione dei regolamenti di attuazione e con la revisione della legge di riordino in materia di caccia in Toscana, conseguente al passaggio delle competenze dalle province alla Regione.