In merito alla questione della riforma delle Province e della Polizia provinciale l'assessore regionale alle politiche agricole, Fernanda Cecchini, ha sottolineato l'impegno della Giunta regionale umbra: “quando si parla della materia dei controlli e dunque di regole che vanno rispettate c'è bisogno di essere corretti e non strumentali perché anche questo fa parte del grande tema della legalità così caro ad ognuno di noi. Per questo, la Polizia provinciale, che ben conosce il fenomeno del bracconaggio, sa bene che lo stesso esiste senza nessun bisogno di incentivi e affermare che oggi, con il passaggio delle funzioni, si possa creare l'effetto ‘tana libera tutti' e che dunque nessuno controlla e ognuno può fare quel che vuole, non corrisponde al vero ed è anche pericoloso”.
Tuttavia, ha ricordato la Cecchini, questa funzione non è stata ricompresa nell'ambito del trasferimento previsto dalla legge 2 Aprile 2015, n. 10 e pertanto è rimasta in capo alle Amministrazioni provinciali. È necessario però un coordinamento con il resto della materia ittico-faunistico venatoria gestita dalla Regione, pertanto, ha confermato l'assessore, “è stata adottata dalla Giunta regionale una delibera con cui veniva perfezionato lo schema di convenzione tra la Regione e le Province di Perugia e Terni per consentire all'amministrazione regionale di avvalersi della collaborazione anche dei rispettivi corpi di Polizia Provinciale per le attività di vigilanza e controllo in materia ittica, venatoria, polizia idraulica e tutela dell'ambiente, prevedendo una copertura di spesa che per il momento è stata fissata in 200.000 sia per il 2016 che per il 2017”.
Poiché a questo schema di convenzione non è ancora stato dato riscontro da parte delle Amministrazioni Provinciali, la Cecchini ha espresso l'impegno di sollecitare un incontro con i presidenti delle due province per concludere intanto questo passaggio” (Regione Umbria).