Con un invito a sottoscrivere una petizione da inoltrare al
Governo a sostegno della categoria, la
FIC, Federazione Italiana Cuochi, fornisce ulteriore legittimità alla caccia.
Come si legge nella prima parte del documento, che richiama ai principi fatti propri dai
cuochi (18mila associati in tutta Italia) in occasione del
Congresso Nazionale che si è tenuto a
Firenze, alla Leopolda, nell'autunno scorso, “dagli interventi è emerso come la semplicità, la pulizia del gusto e la sobrietà nella presentazione dei piatti non debba mai scadere in banalità. Tutto ciò però è possibile solo se si posseggono solide basi di cucina classica, da utilizzarsi anche in chiave creativa, e conoscenze approfondite sullo straordinario patrimonio delle risorse agroalimentari italiane e la
cacciagione che da sempre è parte integrante della dieta dell’uomo fin da tempi primordiali. Indispensabile è la conoscenza della materia e i modi di trattarla nel rispetto della sua natura. Il
Cuoco è un professionista del proprio tempo, pertanto nel mentre realizza preparazioni gastronomiche applicando le dovute tecniche, a lui spetta anche il compito di inserire nella preparazione quella giusta interpretazione che, attentamente dosata, ne esalta le caratteristiche e la rende contestuale alle moderne esigenze nutrizionali”.
Un importante riconoscimento, ottenuto anche grazie all'impegno dei
cacciatori toscani che a quel congresso hanno partecipato con entusiasmo, sostenendo l'iniziativa e favorendo la conoscenza dei valori economici, sociali e culturali della caccia, espressi fra l'altro nella componente gastronomica.
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