Si lamentano della disparità di trattamento da parte del comitato regionale per la gestione venatoria, gli oltre 200 cacciatori valdostani iscritti alla Quarta circoscrizione della regione settentrionale che comprende le zone della Plaine d'Aoste, di Fenis, Quart e Nus. Si ritrovano confinati nel loro territorio – scrive aostacronaca.it – con limitazione dei capi da abbattere e senza possibilità di “sconfinamento” in altre zone.
“La circoscrizione 8, tanto per fare un esempio – spiega Santo Diano, rappresentante della Circoscrizione – quella dove rientra Gressoney, è composta da 48 cacciatori che dispongono dello stesso numero di capi da abbattere destinato a noi, che siamo cinque volte di più”.
Pertanto tutti i presidenti delle sezioni comunali caccia coinvolte si sono dimessi, proprio per evidenziare la criticità della situazione.
Se fino a qualche tempo fa i cacciatori di aree con pochi animali e molti iscritti potevano “sconfinare” in circoscrizioni più ricche attualmente non è più così: le sezioni si sono sempre più chiuse fino a vietare il prelevamento venatorio ai cacciatori esterni. E la Regione Valle d'Aosta – denuncia ancora Diano – non è mai intervenuta per risolvere il problema, anzi “continua a fare orecchio da mercante”, nonostante il difensore civico a cui si erano rivolte le doppiette avesse dato loro ragione.