Anlc è intervenuta recentemente su un
problema particolarmente spinoso, soprattutto in vista della chiusura della stagione venatoria e delle operazioni di
ripopolamento di fauna selvatica: quello del
controllo delle specie opportuniste come volpi e corvidi. Queste specie (volpe, cornacchia grigia e Gazza)
proliferano perchè, seppur incluse in calendario venatorio, “non fanno parte della tipica cultura venatoria – scrive in un comunicato Anlc Perugia - e ben pochi sono gli esemplari abbattuti nel corso dei cinque mesi nei quali è strutturata la stagione della caccia”.
Per la
volpe ci si limita alle operazioni di contenimento costituite da
battute autorizzate dalla Provincia nelle
zone di ripopolamento e cattura che riducono al minimo la presenza dei predatori in queste ma che hanno l'effetto di
abbassare le difese biologiche della selvaggina, che una volta immesse sul territorio, sono sottoposte ad una
forte pressione predatrice. Anlc chiede che nei periodi in cui la caccia è vietata per l'attività riproduttiva della selvaggina ad interesse venatorio, si proceda con
interventi di
contenimento dei predatori su quelle che tramite accurati censimenti, possono essere definite zone “sensibili” per il numero di presenze di Volpi e Corvidi. “La Libera Caccia si farà portavoce quindi di tale richiesta presso le Amministrazioni Provinciali, chiedendo di intraprendere tutte le iniziative atte a realizzare gli interventi citati nel periodo vietato all’attività venatoria, previa autorizzazione degli Organismi competenti e con la totale collaborazione del mondo venatorio”.