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Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma


giovedì 7 aprile 2016
    

L’impatto e i danni causati all’agricoltura, ma anche nei centri abitati, dai piccioni inselvatichiti è da tempo oggetto di diatribe sulle modalità con cui affrontare il problema. Si segnala, infatti, che il piccione domestico inselvatichito (definizione riconducibile al risultato degli incroci avvenuti tra esemplari addomesticati, fuggiti dalle colombaie di allevamento, con popolazioni selvatiche) debba considerarsi a tutti gli effetti una specie soggetta alla tutela prevista dalla Direttiva 2009/147/CE.

La Commissione europea, infatti, ha chiarito che i Piccioni selvatici che vivono a contatto con l’uomo e che non sono di proprietà di alcuno (come nel caso del “colombo” o del “piccione “torraiolo”) rientrano nel campo di applicazione della Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE e che la “Columba livia”, come “specie vivente naturalmente allo stato selvatico” è inserita tra le specie presenti nell’elenco di cui all’allegato II, parte A della Direttiva citata ed alla quale si deve rimandare per la definizione delle azioni di conservazione, gestione e regolamentazione.

Questo inquadramento sgombra il campo rispetto alla possibilità di effettuare il contenimento della specie attraverso provvedimenti varati da autorità locali, basati su una tesi diversa: sul fatto, cioè, che tali animali, nella loro “variante domestica”, perdano lo status di uccelli selvatici e quindi la protezione loro garantita dalla Direttiva Uccelli.

L’inefficacia di questo approccio è dimostrata dalle numerose sentenze di revoca, come risultato di ricorsi ai vari Tar, delle ordinanze emesse negli ultimi anni dai sindaci per il contenimento e l’abbattimento dei piccioni selvatici. Spicca tra queste il riferimento all’art. 2, comma 2, della legge n. 157 del 1992, norma statale in materia di tutela ambientale e dell’ecosistema. Come già anticipato, infatti, in molte ordinanze il piccione domestico inselvatichito, per poter essere oggetto di contenimento ed abbattimento, è stato classificato tra le specie escluse dalla nozione di fauna selvatica (inquadramento poi chiarito della Commissione europea) e, quindi, secondo il principio di prevalenza della disciplina ambientale - come anche sancito dalla sentenza della Corte costituzionale n. 278 del 12 dicembre 2012 - le ordinanze di questo tipo sono state dichiarate costituzionalmente illegittime.

Lo strumento dell’ordinanza sindacale, tra l’altro, ha prestato il fianco anche ad altri tipi di ricorso, come nel caso di provvedimenti che autorizzano l’abbattimento dei piccioni inselvatichiti senza prevedere preventivamente metodi ecologici (come da parere Ispra del 15 giugno 2010) che evitino il ricorso a detta pratica, sia essa posta in capo a soggetti pubblici (Vigili del Fuoco, Agenti Polizia Provinciale ed ausiliari, etc.) o privati (cacciatori ed agricoltori in possesso di regolare licenza di caccia). Al proposito si segnalano numerose sentenze di revoca, come quelle del Tar Toscana - Firenze, Sez. II, 16 giugno 2011, n. 1076; Tar Emilia Romagna - Bologna, 29 novembre 2011, n. 812; Tar Piemonte, Sez. II, 6 marzo 2012, n. 318 e 27 giugno 2013, n. 826; Tar Lazio - Roma, Sez. II bis, 15 gennaio 2014, n. 525 e 1° aprile 2015, n. 4923). Su questa stessa motivazione si registra, ancora, anche una sentenza della Corte costituzionale (n. 303 del 12 dicembre 2013) che sancisce l’illegittimità dell’operato in materia da parte della Giunta regionale della Campania.

Resta fermo, tra l’altro, il principio secondo il quale il contenimento dei piccioni inselvatichiti per la tutela della semina autunnale deve essere programmato per tempo e seguire le procedure di cui all’art. 19, comma 2, l. 157/1992, evitando il ricorso all’abbattimento sancito da ordinanze emesse per ragioni di contingibilità ed urgenza (Tar Toscana - Firenze, Sez. I, 30 maggio 2012, n. 1043; Tar Emilia-Romagna - Bologna, Sez. II, 21 marzo 2013, n. 228).

Chiarito l’inquadramento giuridico del “piccione domestico inselvatichito” ed evidenziata l’inefficacia dei provvedimenti comunali, il problema dei piccioni va ricondotto a quello più generale degli impatti e danni causati dalla fauna selvatica. In merito a ciò si ricorda che la fauna selvatica, dal punto di vista giuridico, è patrimonio indisponibile dello Stato, così come disposto dalla legge 11 febbraio 1992, n.157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. La stessa legge, inoltre, attribuisce alle Regioni la competenza in materia di normativa, di programmazione e gestione dell'attività venatoria (nel rispetto dei princìpi generali della legislazione quadro nazionale e delle norme internazionali).

Tuttavia, fino ad ora, le misure di gestione della fauna selvatica previste in via generale dalla legge n.157 cit. non si sono rivelate efficaci. D’altra parte, la complessità dell'iter a carico degli enti territoriali (province, regioni, Ispra, Atc, enti parco) necessario per effettuare i prelievi della fauna ha reso il procedimento amministrativo, in alcuni casi, quasi inapplicabile. Eppure, secondo le stime, le perdite economiche causate dalla fauna selvatica alle colture - la maggior parte delle quali riconducibili ai cinghiali - superano i 70 milioni di euro annui (in molti casi rimborsati solo parzialmente agli agricoltori).

Per il contenimento dei piccioni e di tutte le altre specie selvatiche, vista la particolare incidenza sulle attività agricole e considerata l’emergenza in atto ed i tempi necessari per una eventuale modifica normativa, sarebbe opportuno, quindi, avviare al più presto un percorso da parte del Ministero dell’Ambiente con le Regioni e le Province autonome, competenti per la gestione delle problematiche indicate, procedendo alla stipula di un apposito accordo di programma (caratterizzato dalla stesura di specifiche linee guida), elaborato ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

Tale norma, infatti, prevede che Governo, regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, in attuazione del principio di leale collaborazione e nel perseguimento di obiettivi di funzionalità, economicità ed efficacia dell'azione amministrativa, possono concludere in sede di Conferenza Stato-regioni accordi al fine di coordinare l'esercizio delle rispettive competenze e svolgere attività di interesse comune. Lo strumento indicato, quindi, è da ritenere una modalità utile e più flessibile per affrontare tempestivamente le questioni emergenti in materia di fauna selvatica, evitando soluzioni estemporanee e dettate dalle emergenze che rischiano di rivelarsi inefficaci (Coldiretti).

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15 commenti finora...

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

piccione selvatico non esiste.Esiste il colombaccio come dicono da noi la specie cacciabile (o detto anche palomba) a seconda delle regioni o colombo selvatico.i piccioni o colombi che svolazzano nei paesi e città ad imbrattare dappertutto sono altra cosa.Ciao ZERO ASSOLUTO

da setter '63 09/04/2016 2.40

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Scusa setter 63, ma penso che ti riferisci a piccione con Colombaccio piuttosto che piccione con colombo selvatico

da ZERO ASSOLUTO + breton INOX 08/04/2016 22.05

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Bla..bla...bla...sempre un sacco di discorsi...leggi leggina atti contro atti delibere ordinanze deroghd....ma basta ! Ma cos'è sta confusione ! Ma soluzioni semplici no è ? Caccia aperta e basta ....

da Roby pistoia 08/04/2016 13.09

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

PICCIONI E STORNI PEGGIO DELLA PESTE E QUESTI LI DIFENDONO DISSERTANDO SULLA SPECIE SE CACCIABILE O NO!POVERA ITAGLIA!

da mario 08/04/2016 9.02

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

a FIRENZE precisamente gli uffizi sono state chiuse 5 stanze perché sono state trovate zecche portate da piccioni e storni,sapete come vogliono risolvere il problema ?con 2 falchi pellegrini,e questi sarebbero quegli più intelligenti che hanno chiamato x risolvere il problema ,immaginatevi i più stupidi,ma un bel gruppetto di animalisti guidati dalla BRAMBILLA? Almeno servirebbero a qualcosa.

da mb 07/04/2016 23.10

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Inserire nelle specie Cacciabili questo selvatico.Di colombi ce ne sono a MILIONI dappertutto,inqunando anche le citta' con i loro escrementi.Dovrebbero CAGARE in testa ai POLITICI,allora si !!!!!! Ma noi in Italia fra poco proteggeremo anche TOPI E BLATTE ...............

da DIOMEDE F. CACCIATORE DA SEMPRE 07/04/2016 22.37

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

piccione con colombo selvatico....sbagliato non si ha notizie almeno nelle nostre zone di accoppiamenti misti (basso Piemonte)

da setter '63 07/04/2016 21.18

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Ancora non capite che il piccione come lo storno lo dovete inserire nel calendario venatorio. Basta con le deroghe, non le prende più nessuno e fanno bene.

da Giovanni 07/04/2016 19.45

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Ma al cacciatore tutta sta manfrina a cosa serve??Visto che il cacciatore non può tirare a questa tipologia di fauna.Coldiretti che vada a piagnucolare in sede statale,visto che la materia caccia è tornata nelle competenze dello stato.e non venga a farci perdere tempo qui con le sue ca@@@e,tanto di soldi non ve se ne da!!!!Andate a fare la questua in sede statale che i cacciatori i soldi per lo storno dei danni da fauna selvatica li pagano già anticipatamente tutti gli anni.

da Giacomo 07/04/2016 17.43

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Eppure, secondo le stime, le perdite economiche causate dalla fauna selvatica alle colture - la maggior parte delle quali riconducibili ai cinghiali - superano i 70 milioni di euro annui (in molti casi rimborsati solo parzialmente agli agricoltori).<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< ma secondo qualcuno è giusto che un agricoltore non deve essere rimborsato per i danni ! E secondo sempre quel qualcuno è giusto che 70 milioni di danni ogni anno devono esserefatti solo perchè bisogna proteggere una specie di uccelli come i colombi che sono ultraabbondanti come specie selvatica e che possono essere cacciati addiriuttura in alcune nazioni anche a Marzo. 70 milioni risparmiati di questi tempi sono soldi che possono servire ai bisognosi.

da jamesin 07/04/2016 14.43

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Soluzione 1: inserire storno e piccione nell'elenco delle specie cacciabili. Soluzione 2: prelevarlo in deroga come adesso lo storno. Soluzione 3 (che è alla base di tutto): la cultura mitteleuropea, che ha pervaso l'ambientalismo nostrano ha stravolto le corrette pratiche di gestione del territorio (che è rurale, non selvaggio). Una totale revisione delle leggi 157 (Tutela fauna) e 394 (Parchi) è la semplice ma implicita strada per arrivare a comprendere il problema e darvi esito positivo.

da Mario S. 07/04/2016 14.18

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

Anche sugli animali c'è' una diversa applicazione delle leggi,,,,,,,,classismo zootecnico.......i cinghiali ibridati con maiali allo stato brado,NN godono della protezione del Colombo ibridato col selvatico......vedi parco nazionale la Maddalena e parco nazionale dell' Asinara,gli ibridi devono essere ERADICATI ,nn protetti da conv.Berna(meridionalis).............e si i piccioni sono più carini dei porci.......itaglia

da Istrale 07/04/2016 14.04

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

per poter cercare di sparare ad un piccione , si deve prima avere una laurea in Giurisprudenza, e poi è meglio non sparargli.

da AZZECCAGARBUGLI 07/04/2016 11.18

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

non trovo neppure sia giusto che guardie e volontari in questo periodo facciano mattanze poi periodo di caccia un povero cacciatore abbatte un piccione e gli fanno subito un bel penale...non serve molto solo farlo cacciare nel periodo consentito come il piccione anche lo storno..

da willy 07/04/2016 9.41

Re:Danni da piccioni inselvatichiti. Coldiretti: serve un accordo di programma

In anni passati con la scusa danni da piccioni sono stati abbattuti in luglio decine di Colombacci! Basta!

da stop 07/04/2016 9.35