Dov'erano gli ambientalisti? E Galletti cosa dice? A quando un suo intervento in...televisione?
Viene da pensare, e come diceva Andreotti certe volte ci si azzecca, che qualcuno sia stato in questi lunghi anni piuttosto distratto. Forse distratto dalle nequizie dei soliti cacciatori. Ma la cronaca di questi giorni ci richiama alla dura realtà.
Si legge, infatti, su Il Fatto Quotidiano che per diversi anni, nell'area di Cerano (BR), i valori limite per la qualità dell'aria sono stati superati. È questa la motivazione della Commissione Europea, che ha inserito il caso Brindisi nella procedura d'infrazione sulla qualità dell'aria a carico dell'Italia.
Infatti, l'associazione Peacelink, un anno fa, aveva depositato un dossier proprio sulla questione dell'inquinamento dell'aria in relazione al particolato proveniente da una determinata fonte industriale, coincidente appunto con la centrale a carbone Enel Federico II di Cerano.
Alla procedura di infrazione a carico dell’Italia avviata già nel novembre 2014 per violazione degli articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC relativa agli sforamenti delle polveri sottili, si aggiunge ora il caso brindisino. “In particolare – si legge nella nota europea – dal momento che la violazione dell’articolo 23 richiede l’adozione di tutte le misure atte a ridurre l’inquinamento atmosferico alla fonte, siamo sicuri che la vostra preoccupazione può essere affrontata dalle indagini in corso. Per quanto riguarda il Pm 2,5, il valore limite relativo è entrato in vigore solo il 1 ° gennaio 2015; la Commissione sarà quindi in grado di valutare la conformità a questo nuovo valore limite quando riceverà la prossima relazione annuale sulla qualità dell’aria, prevista al più tardi per il 30 settembre 2016”.
Nel dossier consegnato un anno fa “si faceva riferimento ad un peggioramento della situazione – ribadiscono Ornella Tarullo e Antonia Battaglia, responsabili rispettivamente di PeaceLink Brindisi e Bruxelles – accompagnato dall’inerzia delle istituzioni che non hanno ad oggi ancora elaborato nessun piano per la riduzione delle emissioni, nessun atto finalizzato a proteggere la popolazione quando le condizioni meteorologiche portano le emissioni in città”.