Dopo le numerose proteste dei cacciatori sul
Piano Faunistico Venatorio presentato dalla Giunta regionale, in Sardegna il capogruppo regionale dell’Udc
Gianluigi Rubiu, ha presentato una mozione che ne chiede la revisione.
"Lo strumento – sottolinea - dovrebbe disciplinare la caccia assicurando un adeguato livello di compatibilità rispetto alle attività agricole, in modo tale che la densità delle specie di fauna selvatica non arrechi danno effettivo alle produzioni e assicurando il controllo delle popolazioni, anche tramite la predisposizione di piani di abbattimento selettivo ai sensi della normativa".
Sotto accusa soprattutto la previsione degli Ambiti Territoriali di Caccia. "Una condizione che limita e vincola in modo rigido l’attività venatoria - dice la mozione - . Un rischio per un’Isola come la Sardegna, con uno strumento che di fatto non è attuabile sul territorio. Dubbi, perplessità e preoccupazioni si intrecciano sullo strumento degli Atc, con risultati non apprezzabili nelle altre regioni italiane. La Sardegna non viene vista come il luogo giusto per enti di questo tipo, infatti il territorio non è omogeneo come sarebbe necessario e in questo modo non si può procedere con il coordinamento delle sedi dislocate – conclude Rubiu – Senza poi tralasciare il fatto che gli ambiti sono considerati antipopolari, con una stangata per i cacciatori costretti a pagare (oltre la tassa) una quota al proprio ambito di residenza".