La
Coldiretti Cremona evidenzia la
situazione-cinghiali nel territorio provinciale, in particolare in terra Casalasca, rilevando come le aziende agricole siano costrette a fare la conta dei
danni, sia alle colture che agli argini. “Si pone anche un problema legato alla
sicurezza degli agricoltori e di tutti i cittadini – fanno sapere dall'associazione. Le incursioni continuano, anzi si intensificano. Le segnalazioni di famiglie di cinghiali nell’area della golena del Po – con gruppi più numerosi
fra Torricella del Pizzo, Gussola, Motta Baluffi – si susseguono ed è iniziata la conta dei danni nei campi di mais e di orticole”.
Ad oggi la Provincia non ha un
piano di controllo, poiché bloccato da un anno in
Regione Lombardia e “questo – denuncia
Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona – impedisce l'avvio di una seria azione di contenimento”.
“Non aspettiamo che accadano gravi incidenti: bisogna intervenire subito – prosegue Voltini –. Il primo passo è sbloccare l’iter che tiene arenato il piano di controllo. In questo modo si potrà intervenire ora, fin tanto che il numero degli esemplari è ancora controllabile, evitando di replicare gli errori fatti in passato con le
nutrie, che com’è noto ormai sono diventate un flagello in tutto il nostro territorio. Contemporaneamente occorre recuperare le necessarie
risorse finanziarie per indennizzare i danni alle aziende agricole” (
Coldiretti).