"Caccia non è solo ammirare il paesaggio, la fauna e poi, ovviamente, sparare. Caccia é soprattutto passione, conoscenza, divulgazione, formazione, cultura. L'attività venatoria è un patrimonio storico e culturale della popolazione della nostra terra, ma i cacciatori sono anche attori fondamentali nella tutela dell'ambiente e della fauna". E' quanto dichiarato dalla presidente del Consiglio regionale del Trentino, Chiara Avanzo, durante l'assemblea annuale dell'Associazione cacciatori del Trentino.
Ha poi aggiunto: "Il numero degli animali che vivono nelle nostre montagne, i progetti per la reintroduzione delle specie, il ripristino dell'ambiente basato soprattutto sul volontariato, la qualità dell'ambiente in cui tutti noi viviamo, ci dimostrano che abbiamo seguito il percorso giusto. L'auspicio è che tutti seguano sempre le regole che hanno permesso di raggiungere questi traguardi e che spariscano le mele marce".
In Trentino tra l'altro si registra una decisa inversione di tendenza tra i giovani, sempre più interessati alla caccia. Secondo i dati diffusi dall'Associazione Cacciatori Trentini, malgrado il numero complessivo delle doppiette non cresca, ma resti stabile ai livelli del 2014 (6.500 licenze), è stata rilevata infatti una crescita considerevole del numero di aspiranti cacciatori, con oltre duecento persone ogni anno richiedono di essere ammesse all’esame di abilitazione. Il dato, che mostra un ritrovato interesse per l’esercizio venatorio da parte della popolazione, è stato comunicato dal presidente Carlo Pezzato, nel corso dell’assemblea dei rettori delle 209 riserve di caccia provinciali.