“I cacciatori, così come i cittadini hanno bisogno di certezze e di relazioni stabili e produttive con la società per concorrere al benessere del Paese. Da questo può scaturire un nuovo e solido riconoscimento a quella parte dell’associazionismo venatorio che ne sarà promotore per vincere la sfida per il futuro”.
E' quanto scrive in un comunicato l'Arci caccia Campania, che evidenzia come “la 'pubblicità ingannevole' prodotta in questi anni da alcune Associazioni, abbia concorso ad innalzare 'barricate' verso l’opinione pubblica e abbia contribuito ad allontanare le nuove generazioni. La diagnosi e la terapia sembrano condivise nei documenti nazionali, poi quando si scende nei territori, si torna talvolta a false promesse arricchite da misere argomentazioni. Autoconvincersi della centralità delle proprie Associazioni è 'mettere la testa sotto la sabbia', è riproporre un passato tanto remoto quanto velleitario per l’isolamento nel quale ha precipitato le Associazioni. I rapporti con l’Europa, con Governo, Parlamento e Regioni non hanno bisogno di essere commentati: la marginalizzazione è palese. Il TAR del Veneto, confortato dalla Corte Costituzionale, ha ricordato alle Associazioni nazionali, compiti che non si possono delegare a nessuno”.
In attesa che il Governo ed il Parlamento e la stessa Europa chiariscano il dilemma delle competenze apertosi con alcune Regioni, l'Arci caccia continua a chiedere al Governo di coinvolgere le Associazioni venatorie; "e ci siamo rivolti alla Magistratura Amministrativa in modo unitario, per avere il supporto di ordinanze favorevoli. Le sentenze positive ottenute in Toscana e in Liguria hanno bisogno di trovare accoglimento in legge per dare certezze".
“L’orgoglio venatorio saggio è interpretato da chi è al lavoro per ottenere un risultato non di poco conto: che si sappia quando inizia e finisce la stagione venatoria 2016/2017. Obiettivo da realizzare in molte Regioni, se possibile in tutte. Non vogliamo più mille sospensioni della caccia ordinate dai Tribunali Amministrativi! - denuncia l'Associazione”.
“Apprezziamo le Regioni che hanno operato con soluzioni diverse ma con chiarezza e onestà di prospettiva. Tra queste la Regione Campania, ma anche la Liguria la quale grazie a restrizioni a gennaio di giornate e carniere, ha permesso di sconfessare davanti ai Tribunali l’intervento a 'gamba tesa' del Governo per ben due volte, e nel merito”.