Lo scorso 8 aprile l'ANUU di Piacenza, a firma del suo Presidente Franco Mazza, ha scritto una lettera alla Regione Emilia Romagna e all'ISPRA in merito al piano di controllo dei corvidi per la tutela della fauna selvatica, delle colture e della zootecnia, nella quale si evidenzia che “lo stato delle popolazioni naturali di lagomorfi e fasianidi sul territorio piacentino – di pianura soprattutto – è oggettivamente in costante deterioramento da alcuni anni.
Le cause, tuttora in corso di accertamento, non sono comunque ed in alcun modo attribuibili all’attività venatoria, anche perché il calo è generalizzato e documentato in zone nelle quali l’esercizio venatorio non è consentito. I cacciatori, tuttavia, a fronte di un costo degli ATC rimasto inalterato, hanno accettato una diminuzione quantitativa e temporale del carniere lepre, continuando nel contempo a fornire un essenziale contributo al ristoro dei danni ambientali e agricoli. Questi sacrifici non hanno sinora dato i risultati auspicati e, al fine di tutelare e se possibile incrementare il patrimonio faunistico autoctono della lepre, della starna e della pernice rossa, come nelle pubbliche intenzioni rese note proprio in questi giorni da tutti gli ATC piacentini, l'Associazione ritiene necessario richiedere l’attuazione di un piano di controllo pluriennale della cornacchia grigia e della gazza, sia con gabbie tipo “Larsen” che con abbattimento con fucile.
A sostegno di tale richiesta è stato evidenziato che il piano di controllo, attuato con successo alcuni anni fa, ha dimostrato efficacia nel limitare i danni alle colture e alla fauna selvatica ed inoltre, attualmente in corso in molte province dell’Emilia Romagna e limitrofe della Lombardia, consente di mitigare l’effetto dei predatori sui nuovi nati di lepre, fagiani, starne e pernici rosse.
Effettuando il piano di controllo – sottolinea ancora l'Anuu – si riuscirebbe nel contempo anche a monitorare la presenza di soggetti di tali specie portatori del “West Nile Virus” e di “Trichinella”, mediante il conferimento e la successiva analisi di un campione o della totalità dei capi abbattuti presso il centro zoo profilattico sperimentale “Tadini” di Gariga di Podenzano (PC).
Inoltre l’ISPRA si è già espressa favorevolmente per l’attuazione di analoghi piani, in questa provincia e in molte province confinanti dell’Emilia Romagna e della Lombardia (ma non solo)”.
I cacciatori hanno così concluso la loro lettera, confidando in una favorevole e tempestiva valutazione e condivisione della richiesta espressa e in considerazione dei positivi riscontri rendicontati negli analoghi piani adottati negli anni precedenti, rinnovando la loro massima disponibilità per una concreta collaborazione (AnuuMigratoristi). |