La decisione di pochi giorni fa da parte della giunta provinciale fiorentina di approvare la delibera che ha visto
l'esproprio di 100 ettari alla caccia nel padule di Fucecchio, sta causando molte reazioni controverse. Quello che in questi giorni si è chiarito è che questa decisione corrisponde alla realizzazione di un progetto: la
costruzione di un grosso depuratore nella zona dell'Anchione (PT). Inizialmente cacciatori e ambientalisti si sono schierati insieme per impedire una simile deturpazione dell'ambiente ma con la modifica dell'
allargamento della riserva di 100 ettari, tutte
le opposizioni ambientaliste sono state spazzate. La protesta dei cacciatori è dunque più che comprensibile. I cittadini – ha affermato il presidente del
movimento Caccia Pesca Ecologia Carlo Maltagliati - devono sapere che la loro gestione costa alla collettività circa
300mila euro l'anno che principalmente paga la Provincia di Pistoia ed i comuni del bacino del Padule".
Il presidente del Cpe
contesta poi l’ubicazione del depuratore di Anchione: “Verrà realizzato poco distante dalla Riserva naturale, in piena zona di protezione speciale e d’interesse comunitario e vincolata dalla Provincia ad area contigua. Oltre alla costruzione del mega depuratore, dovrà essere realizzata
una strada e una bonifica intorno per quanto riguarda il movimento dei camion. Ma di fronte alla possibilità di usufruire di un ampliamento della Riserva naturale, con la prospettiva di avere più soldi, messi a disposizione dal mega progetto per 5 milioni di euro,
l’ambiente e la fauna possono passare anche in seconda linea".
(La Nazione)