“Sorpresi per l’ennesimo accantonamento delle catture di alcune specie cacciabili da utilizzare come richiami per i cacciatori da appostamento, per le quali risulta che niente sia stato fatto”. Così l'Anuu Migratoristi, che se da un lato esprime apprezzamento per la volontà della Regione di attivare la caccia in deroga, cosa che, ricorda, poche regioni ancora fanno, dall'altro polemizza con la Regione.
“Ancora una volta la giunta Maroni ha dimostrato una considerazione dimezzata delle tradizioni del territorio e delle richieste del mondo venatorio delle aree alpine e prealpine, penalizzando di fatto una tradizione radicata in gran parte del territorio lombardo e concedendo di fatto la possibilità ai bracconieri di rinnovare i propri illegittimi affari a spese di tutti i cacciatori appassionati della caccia da capanno”, si legge nella nota dell'Anuu.
"In attesa del parere dell’ISPRA sulle deroghe, che per legge nazionale doveva essere appunto richiesto entro il 30 aprile, l’ANUUMigratoristi auspica che il provvedimento possa avere un seguito, con qualsiasi iniziativa, magari anche tramite un efficace coordinamento con altre Regioni, rinnovando la propria disponibilità a qualunque supporto, come fatto fino adesso, sia di tipo tecnico che giuridico, per poter arrivare una volta per tutte a usufruire di una possibilità che l’Europa non ci nega ma che qualcuno in Italia senza dubbio ci complica. L’iter delle deroghe ha iniziato il suo cammino e anche se l’inizio è zoppicante, l’auspicio è che Regione Lombardia persegue fortemente l’obiettivo sino al risultato finale, proseguendo nel cammino di tutela delle tradizioni venatorie lombarde" chiude l'Anuu.