La Regione Toscana ha approvato il nuovo Piano di controllo delle popolazioni do colombo di città. Il provvedimento, a fronte della provata inefficacia dei cosiddetti metodi ecologici, prevede l'abbattimento diretto di un totale di 100 mila esemplari l'anno per tre anni.
Ad eseguire gli abbattimenti saranno, come al solito, i cacciatori, organizzati in battute di non più di 10 partecipanti, alla presenza degli organi di vigilanza. Il controllo del piccione, necessario alla protezione delle semine, secondo Ispra non è realizzabile che con l'utilizzo dei fucili. Lo si apprende dalle articolate relazioni inviate dall'Ispra alle Province, dove si parla espressamente di “problemi di inefficacia” per i metodi alternativi, quali l'uso delle reti e dissuasori acustici. Troppo costose le reti e non applicabili su grandi appezzamenti, efficaci solo per pochi giorni i dissuasori, ai quali gli uccelli si abituano quasi subito.
L'incremento della quota di piccioni di abbattere è notevole. Basta considerare che in cinque anni (dal 2010 al 2015) ne sono sono stati abbattuti 223.272 e che nei prossimi tre anni, ovvero tra il 2016 e il 2018 ne sono stati autorizzati 300 mila. Una misura drastica che cerca di andare incontro alla forte richiesta da parte del mondo agricolo di contenere le popolazioni presenti che causano danni notevoli alle produzioni o addirittura impediscono la semina di ampi territori.