Paolo Mocavero, leader di 100% animalisti non è colpevole dei reati di imbrattamento e minacce. Lo ha stabilito il giudice del Tribunale di Rovigo, assolvendo l'animalista dalle accuse mosse dalla Federcaccia di Rovigo, che nel 2011 si è trovata la propria sede coperta da manifesti e scritte anticaccia.
Durante le indagini l'esponente animalista ha subito la perquisizione della propria abitazione da parte della Digos, che ha sequestrato computer, hardisk, schede telefoniche e manifesti anticaccia. Il che non è bastato, evidentemente, a confermare le accuse. Respinta infatti la richiesta del pm che chiedeva la condanna a 3 mesi di reclusione e a 3 mila euro di multa. Secondo il giudice i fatti semplicemente non sussistono. Il Giudice di Pace di Belluno lo scorso anno invece condannò l'associazione per per diffamazione a seguito degli insulti rivolti ai cacciatori durante la fiera di Longarone nel maggio del 2013.
"Si tratta di un enorme successo per Paolo Mocavero e Centopercentoanimalisti - è il commento dell'organizzazione veneta - perché toglie ogni tipo di ombra sulle azioni intraprese dal Movimento. Chiunque si ostinerà ad addebitare tali fatti insussistenti a Paolo Mocavero e al Movimento Centopercentoanimalisti commetterà perciò i reati di calunnia e diffamazione".