I sindaci elbani d'ora in poi potranno emanare ordinanze per abbattere i cinghiali in sovrannumero. E' quanto stato deciso da un vertice all'Elba convocato dal vice prefetto Giovanni Daveti a Portoferraio. Dalla riunione è emersa la necessità di controllare la specie, viste e considerate le note e pluriennali criticità dell'isola colpita dall'eccessiva presenza di ungulati. La misura dovrebbe porre un freno agli eccessivi danni al''ecosistema dell'isola, oltre che alle coltivazioni e ridurre il pericolo per l'incolumità pubblica.
In considerazione di questa situazione i sindaci applicheranno l'articolo 54 del testo unico sulla pubblica sicurezza, che consente di agire in situazione di emergenza. I sandaci elbani dunque, anche in applicazione delle nuove norme della legge regionale toscana, emaneranno ordinanze della durata di 40 giorni per autorizzare le squadre di cacciatori abilitati e iscritti all'Atc 10, all'abbattimento, che avverrà sotto la vigilanza delle autorità preposte. I capi abbattuti saranno ritirati dai cacciatori stessi.
Sono stati i cittadini a chiedere un intervento immediato. “Siamo arrivati al punto di avere paura di tornare a casa" ha dichiarato una donna di portoferraio caduta dal motorino qualche giorno fa a causa di un incontro con un suide. Episodi di questo genere ormai si stanno ripetendo in ogni parte dell’isola. Si fa sempre più insistente da parte degli abitanti dell'isola la richiesta di contenimento degli animali. C'è chi ne chiede anche la completa eradicazione, visti i troppi danni subiti. Parte del problema è dovuto soprattutto al mancato contenimento nella zona protetta dell'Isola, ricadente nel Parco dell'Arcipelago Toscano. Le catture organizzate dalla riserva non sono bastate ad arginare il problema, aumentato esponenzialmente da quando si è deciso di rinunciare agli interventi di controllo in braccata con le squadre del Distretto.