Il Veneto si dota di una legge per l'eradicazione delle nutrie su tutto il territorio, aree protette comprese. Dopo un lungo e travagliato dibattito, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato ieri, martedì 17 maggio, la legge “Misure per il contenimento della nutria”, presentato a febbraio dai consiglieri Possamai, Berlato e Dalla Libera. Hanno votato contro l'animalista Andrea Zanoni, e Patrizia Bardelle, contraria a consentire a persone “non qualificate” di sparare in campagna e in città. La legge ha ottenuto 37 voti favorevoli e 6 astensioni (quasi tutte del Movimento 5 Stelle).
Uno dei punti più contestati dalla legge è quello che consente alle province di organizzare gruppi formati per lo più da cacciatori, ma anche da volontari muniti di regolare porto d'armi, oltre che dell'abilitazione al contenimento, per eseguire piani di abbattimento, coordinati dalla polizia provinciale. Altre polemiche sono sorte per l'autorizzazione agli spari in qualsiasi periodo dell'anno, giorno e notte, in qualsiasi zona della Regione, comprese le riserve naturali protette, che ovviamente sono escluse dalle attività venatorie. Ma le contestazioni maggiori sono arrivate per la previsione di rimborsi spese e incentivi a chi porterà le carcasse negli appositi centri di raccolta per lo smaltimento. Con un finanziamento in bilancio di 75 mila euro per il periodo giugno-dicembre.
Il dibattito in aula è stato sempre molto acceso. Nella penultima seduta l'ex parlamentare UE Sergio Berlato ha mostrato foto di animalisti che coccolano le nutrie e ha attaccato chi difende gli animali, specie invasiva e dannosa in tutta Italia, accusandoli di “terrorismo ideologico” e paragonandoli a Hitler, ricordando che il dittatore era vegetariano e amava gli animali. Ecco come commenta il consigliere di Fratelli d'Italia l'approvazione della legge: "Abbiamo voluto dare una risposta tempestiva e concreta alla pressante richiesta che ci arrivava dagli enti locali, dalle organizzazioni agricole, dai consorzi di bonifica, che chiedevano di poter intervenire per tentare di arginare l'espansione incontrollata delle popolazioni di nutrie che provocano ingenti danni alle culture agricole, che indeboliscono gli argini dei corsi d'acqua con l'escavazione delle loro tane tanto da creare gravi pericoli per la sicurezza idrogeologica per le tristemente note inondazioni che colpiscono periodicamente i nostri territori, oltre ad essere portatrici di patologie mortali per l'uomo quali ad esempio la leptospirosi". "Riteniamo – conclude Berlato - che dalla collaborazione tra Regione, Provincie, Comuni, Consorzi di bonifica, associazioni agricole, associazioni venatorie e le altre realtà associative, si possa giungere alla completa eradicazione della specie, così come ci viene imposto anche dall’Unione europea. L'ottimismo di Berlato si scontra con le indicazioni di Ispra, che ritiene non praticabile la completa eradicazione degli animali.
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