Diverse migliaia di cacciatori si sono dati appuntamento a Gardone Valtrompia per manifestare pubblicamente il proprio orgoglio venatorio. Il corteo, caratterizzato da una serie di slogan a difesa delle cacce tradizionali, deroghe e richiami vivi in primis, e della caccia in genere, anche e soprattutto sotto il punto di vista economico, ha sfilato per la cittadina bresciana, scelta quest'anno come simbolo dell'impatto positivo del settore sull'economia italiana.
E' proprio a Gardone che si producono le migliori armi da caccia e da tiro del pianeta, è proprio qui che l'orgoglio per una tradizione armiera oltre cinquecentenaria non ha rivali nel mondo. Sono arrivati pullman di cacciatori da tutto il nord d'Italia, ma non solo, diversi anche dal centro e qualcuno anche da Puglia e Campania per chiedere che la politica sostenga il settore, anche attraverso la difesa di tradizioni venatorie millenarie, come è lo spiedo bresciano, vietato ormai dalla legge, e che riconosca il ruolo importantissimo delle doppiette nella difesa di territori ormai abbandonati, come sono i boschi. I cacciatori sono infatti un presidio costante sul territorio nella prevenzione degli incendi e di altri disastri ambiental, è stato ricordato dagli organizzatori.
Il corteo, colorato e pacifico, è stato disturbato solo da un piccolo gruppo di animalisti, che ha affisso lo striscione “basta caccia” sul lato opposto del parco del Mella, dove è passato il corteo dei cacciatori. La provocazione in alcuni casi ha fatto presa e non sono mancati alcuni momenti di tensione, con alcuni cacciatori che hanno tentato di raggiungere gli animalisti, i quali se la sono data a gambe immediatamente. Sul posto anche i carabinieri impegnati a tenere separati i due schieramenti per un paio d'ore. Ora gli animalisti rischiano una denuncia per manifestazione non autorizzata.