La
Regione Sardegna ha prorogato
dal primo giugno al prossimo 27 giugno la scadenza per i cacciatori di cinghiale ad adeguarsi ai nuovi obblighi. Una serie di misure che permetteranno di mettere a sistema le informazioni sulle carni per l'eradicazione della peste suina africana. I cacciatori devono comunicare ai Servizi veterinari della ASL e alla Stazione Forestale e di Vigilanza Ambientale, competenti per territorio, i nominativi dei propri referenti. Entro il 27 giugno vanno inoltre comunicati l’indirizzo e la località e, qualora di difficile individuazione attraverso le coordinate GPS, il luogo dove verranno raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati, sezionati e stoccati. Tali luoghi non potranno assolutamente essere situati presso aziende suinicole.
Gli sforzi della Regione cominciano a dare risultati. Sandro Rolesu, dell’Istituto zooprofilatico della Sardegna ha illustrato i dati raccolti nella stagione di caccia al cinghiale 2015-2016: 12734 campioni conferiti dalle compagnie di caccia alle ASL competenti, di cui 245 risultati sieropositivi e 13 viruspositivi. I Comuni da cui sono pervenute le maggiori criticità riguardano il Macroareale di Buddusò, che comprende anche gli agri di Bitti e Alà dei Sardi. Poi, in ordine sparso, Bultei e Bolotana, Osilo, Tergu, Chiaramonti e Seulo. Questo importante scambio di sinergie e informazioni fra cacciatori e Unità di progetto ha permesso di confermare gli studi già redatti dal personale sanitario regionale sullo stato della malattia nel selvatico nei diversi territori dell’Isola.
Impegni più specifici riguardano i cacciatori che svolgono attività venatoria nelle aree infette da PSA nel selvatico. Sempre entro il 27 giugno i cacciatori dovranno nominare un referente per l’esercizio della caccia al cinghiale che ha il dovere di garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e gestionali contenute nel quarto provvedimento elaborato dall’Unità di progetto e consultabile, insieme ai suoi allegati, al seguente link: http://goo.gl/ddYSnj Il cacciatore referente dovrà quindi trasmettere, entro tale data, ai Servizi veterinari della ASL e alla Stazione Forestale e di Vigilanza Ambientale, competenti per territorio, una formale richiesta di deroga al divieto di caccia, previsto per questi macroareali infetti. Il referente dovrà inviare cartografia dell’area di caccia, con indicazioni del Comune, o elenco dei Comuni, dove verrà praticata e il luogo dove verranno raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati, sezionati e stoccati. Entro il 27 giugno di ogni anno il referente dovrà infine comunicare l’elenco dei cacciatori, dei battitori e di tutte le persone che fanno parte a diverso titolo del gruppo di caccia organizzato.
“L’incontro di oggi è stato molto positivo e proficuo sul piano dell’elaborazione degli interventi da mettere in campo nei prossimi mesi per l’eradicazione della PSA: lo scambio di idee, il dialogo e il confronto fra istituzioni e associazioni venatorie è tassello fondamentale per cancellare un virus che da 38 anni ha fatto indossare la maglia nera al comparto suinicolo sardo”. Lo ha detto il responsabile dell’Unità di progetto e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini, che ha poi aggiunto: “Le porte dei nostri uffici sono aperte alle buone proposte e alle domande dei tanti portatori di interesse che hanno a che fare con Peste suina africana. Questo è stato il nostro modo di operare dal primo giorno e così sarà anche per il futuro".