In una lettera all'assessore all'Agricoltura Marco Remaschi la Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Toscana ha chiesto alla Regione di accelerare l'attuazione della Legge Obiettivo con lo scopo di avviare da subito l'azione di contenimento degli ungulati e di mantenere gli impegni previsti nella prima annualità di applicazione della legge.
Quindi, aggiunge la Cia Toscana, il potenziamento degli interventi di controllo degli ungulati (ex Art. 37), estendendone l'applicabilità a tutte le aree non vocate, semplificando le procedure di attivazione degli interventi, svincolando l'utilizzo dei "chiusini" dalle condizioni e dalle procedure previste per gli interventi. Inoltre è necessario un contestuale proseguimento del confronto sul nuovo Piano Faunistico Regionale finalizzato ad arrivare alla definizione del Piano ed all'individuazione delle aree vocate e non vocate nel più breve tempo possibile, con una sostanziale modifica della proposta presentata, che garantisca il rispetto pieno dei criteri di legge a tutela di tutte le produzioni agricole, considerando come non vocate tutte le aree agricole e le aree boscate contigue, anche superiori ai 40 ettari.
"Continuiamo a sostenere la validità della L.R. 10/2016 -ha sottolineato la Cia Toscana-. Il rischio al quale si sta concretamente andando incontro è quello della mancata attivazione degli interventi previsti dalla Legge Obiettivo nel primo anno della sua operatività. Siamo indietro dalla definizione delle modalità di caccia, alla formazione dei selettori, al prelievo venatorio e controllo nelle diverse aree, sui criteri di individuazione delle aree vocate e non vocate, sul risarcimento dei danni, sulla piena operatività e funzionamento della governance. Chiediamo alla Regione Toscana il massimo sforzo per scongiurare questa ipotesi che determinerebbe un aumento dei danni alle produzioni ed alle imprese agricole e, sul piano politico, il naufragio di una iniziativa legislativa perseguita con determinazione dalla Giunta Regionale, con il conseguente ritorno ad un caos normativo e gestionale difficilmente recuperabile".