Il consiglio direttivo del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano ha deciso di eradicare il muflone dall'Isola d'Elba. L'area protetta prende atto così del fallimento dei programmi di controllo della specie, attuati per anni, per tenere sotto controllo le popolazioni. Ma i troppi danni procurati dal muflone, specie ritenuta alloctona per l'isola, dove risulta presente dagli anni 80 per effetto dell'introduzione di alcuni esemplari nel territorio di Marciana, hanno convinto l'amministrazione del Parco ad agire il più presto possibile.
All’atto di indirizzo approvato dal consiglio direttivo dovrà seguire un piano pluriennale di abbattimenti che sarà sottoposto all’Ispra e nel giro di qualche anno dovrebbe portare all’eradicazione del muflone, grazie al contributo fattivo dell'Atc locale. Ovvero dei cacciatori che saranno incaricati degli abbattimenti.
"Si tratta di un atto di indirizzo che il consiglio direttivo ha approvato e a cui seguiranno ulteriori atti – racconta il presidente del Parco, Giampiero Sammuri – il muflone è una specie non autoctona, per le quali sono state introdotte delle nuove normative a livello europeo. Da anni abbiamo seguito assieme all’istituto nazionale della fauna selvatica la popolazione dei mufloni sul territorio elbano, contendo il numero di capi con un piano di riduzione, con abbattimenti pari al 75% dei capi avvistati. Questa strategia, tuttavia, non può considerarsi sufficiente, per questo riteniamo l’eradicazione la strada da seguire".
Come i mufloni, anche i cinghiali sono responsabili di ingenti danni all'isola. A tal proposito, proprio in questi giorni il comune di Marciana ha approvato un'ordinanza con la quale dichiara l'emergenza per le due specie. "A decorrere dalla data dell'esecutività della presente ordinanza - si legge nell'atto del comune dello scorso 27 maggio - e per un periodo di 40 giorni vengano effettuati interventi straordinari di cattura e/o abbattimento dei cinghiali e dei mufloni presenti sul territorio comunale". L'esecuzione dell'ordinanza è affidata a operatori abilitati dalla Provincia di Livorno per la caccia al cinghiale, operanti nell'Atc 10, i quali saranno coordinati nel periodo suddetto da un responsabile nominato dall'Atc. I capi abbattuti verranno ritirati dagli operatori dell'Atc a titolo di indennizzo.