Riceviamo e pubblichiamo:
SORPRESA E STUPORE PER LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE ANNULLA LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI COMITATI DI GESTIONE DEGLI ATC DISPOSTA DALLA LEGGE REGIONALE 88 DEL 2014
Sorpresa perché la legge, in fase di approvazione, era stata adeguata dalla Regione alle osservazioni del Governo che, ciononostante, ha deciso l’impugnazione, con una coerenza ed un rispetto dei rapporti istituzionale degno di nota! Sorpresa, perché di questo fatto nessuno si è preso cura di informare le Associazioni venatorie, evidente dimostrazione di attenzione e sensibilità politica verso le rappresentanze organizzate.
Stupore, perché mentre il legislatore nel corso del tempo ha abolito prima i quartieri e poi le Province eriformato la Costituzione, ritenendo secondarie le esigenze di partecipazione democratica e di valorizzazione di identità territoriali storicamente definite, rispetto all’esigenza prioritaria di garantire efficienza all’organizzazione dello stato, la Corte ritiene che la riduzione a nove dei precedenti 19 comitati
di gestione sia illegittima, perché la legge nazionale, la 157 datata 1992, ormai ventiquattr’anni fa!, indica la costituzione di un comitato di gestione in ogni territorio a gestione programmata per “conferire specifica rilievo… alla dimensione della comunità locale, più ristretta e più legata sotto il profilo storico e ambientale alle particolarità del territorio”. Si cassa cosi un provvedimento assunto motivatamente per l’ottimizzazione delle risorse.
Nel sottolineare come l’ennesimo pasticcio all’italiana determini il blocco delle attività di gestione faunistica venatoria, con gravi danni all’agricoltura alla fauna e all’ambiente, la CCT sollecita un intervento immediato al legislatore toscano che, in attesa di una normativa organica di adeguamento alla sentenza della Corte Costituzionale, garantisca la indispensabile continuità operativa del sistema.
Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)