Si è parlato molto della modifica in discussione in Veneto sulla mobilità venatoria. Ma il dibattito sulla proposta di legge 138 relativa al riordino in materia di politiche economiche, del turismo, della cultura, del lavoro, dell'agricoltura, della pesca, della caccia e dello sport, contiene anche altre modifiche alla legge sulla caccia, come è per esempio la norma che affida alle associazioni venatorie la nomina dei direttivi delle Riserve di caccia alpine. Negli scorsi giorni sulla stampa locale sono insorti i presidenti delle riserve di caccia bellunesi, chiedendo lo stralcio dal progetto di legge, dei due articoli in questione.
Il Pd in consiglio regionale, come annunciato nei giorni scorsi dal deputato del Pd Roger De Menech, ha presentato degli emendamenti che mirano a salvaguardare l’autonomia di riserve alpine e di Provincia di Belluno. Simili emendamenti, si legge sul Corriere delle Alpi, sarebbero stati presentati anche dalla maggioranza. “La certezza ancora non c’è – sottolinea De Menech , ma se anche la Lega propone provvedimenti che si avvicinano ai nostri, ci sono buone speranze che l’autonomia del nostro territorio si concretizzi davvero”.
“Siamo fiduciosi che le nostre richieste, fondate e ragionevoli, siano accolte dal consiglio” , sottolinea Leandro Grones, consigliere provinciale e presidente della riserva di caccia di Livinallongo. “Il regolamento della Provincia di Belluno - sottolinea - prevede che gli organismi direttivi delle riserve comunali alpine siano direttamente eletti dai soci della riserva. La gestione dell'attività venatoria in provincia di Belluno è in vigore da oltre 20 anni e da allora si è assistito a un costante incremento del patrimonio faunistico, segno evidente di una buona e responsabile gestione”.