Protesta l'Atc Siena per il taglio del 34% della quota dei caprioli prelevabili sul territorio senese. Ispra ha bocciato la proposta di oltre 9 mila capi, autorizzandone solo 6 mila, nonostante l'Atc abbia basato la propria richiesta su censimenti annuali e sulla base dei principi della Legge Obiettivo. Il Piano proposto dall’Atc Siena aveva, per la stagione 2016-17, come obiettivo il prelievo di 9125 caprioli calcolati considerando di prelevare circa il 25% dei capi presenti sul territorio senese. Un prelievo strettamente conservativo come indicano le stesse linee guida per la gestione dei cervidi edito dall’ISPRA medesimo. Per l'Atc senese la decisione dell'Ispra è stata presa “senza apparenti motivi tecnici” e “rende inspiegabile per il mondo agricolo e per i cacciatori capire le logiche che vi sovrintendono, in presenza di accertati e documentati incrementi delle popolazioni”.
“Siamo al paradosso – scrive l'Atc in una nota - e purtroppo come ATC all’impotenza: nell’anno iniziale della Legge Obiettivo sugli Ungulati, varata dal Consiglio Regionale della Toscana nel febbraio di quest’anno per contenere una presenza ormai insostenibile di cinghiali e di caprioli, nelle nostre campagne, universalmente riconosciuta come eccessiva per l’agro ecosistema Toscano, i Piani di prelievo del capriolo proposti dall’ATC Siena, supportati dai censimenti annuali, sono stati purtroppo significativamente ridotti dall’Ispra .
“Operando in questo modo temiamo che tutti gli Enti territoriali e quelli di Gestione della Fauna selvatica, ISPRA in primis, perdano solo di credibilità nell’opinione degli agricoltori e dei cacciatori che, nel bene e nel male, rappresentano oggi un valido presidio del territorio i primi e l’unica risorsa per poter svolgere la gestione della fauna selvatica nel territorio a caccia programmata, i secondi, in maniera certamente perfettibile, ma estensiva e, soprattutto, non onerosa.
L’Atc Siena chiede che venga ripristinato il piano proposto, verificato con censimenti sul campo, equilibrato nei numeri, concorde con le direttive della Legge obiettivo e entro le percentuali previste dai documenti tecnici e dalle linee guida che lo stesso Ispra ha pubblicato. "Crediamo che con l’ATC debbano far sentire la loro voce anche il mondo agricolo, a partire dai Consorzi di Tutela del Vino, e il mondo venatorio, inutilmente penalizzato" chiude l'Atc.
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