In risposta alla recente nota di Libera Caccia Toscana, a proposito della sentenza della Corte Costituzionale sugli Atc e in merito alla mancata approvazione della legge ponte, la CCT rigetta l'accusa di "contiguità con il partito di maggioranza" e rivendica il proprio ruolo a difesa dei diritti dei cacciatori toscani, sottolineando le recenti prese di posizione "non certamente allineate" con il governo regionale sulla Legge Obbiettivo, mentre, sottolinea CCT "la Liberacaccia si faceva notare soltanto per la sua assenza ed il suo silenzio".
CCT sottolinea che "quando, oltre un anno fa, la Regione approvò la nuova legge con la riduzione del numero dei Comitati di gestione da 19 a 9 (con il mantenimento della suddivisione del territorio in sottoambiti corrispondenti ai vecchi Atc ai fini dell’accesso dei cacciatori), Libera caccia sollevò una sola questione: chiese di aumentare da 10 a 20 il numero dei componenti dei Comitati, con lo scopo di avere comunque riservata per se qualche poltroncina (in barba ai numeri e alla rappresentatività)".
La confederazione accusa ora la Libera Caccia di approfittare della sentenza per “riproporre l’impresentabile scambio fatto purtroppo proprio da una parte delle minoranze in Consiglio Regionale: via libera all’approvazione della “norma ponte” per assicurare intanto il funzionamento dei Comitati soltanto se viene aggiunto un comma, quello appunto che porta a 20 i componenti dei Comitati e garantisce posti a Liberacaccia”.
|