Nel corso del convegno nazionale dal titolo “Fauna selvatica bene indisponibile del Creato”, organizzato da Arcicaccia a Strambino (TO), Osvaldo Veneziano, presidente Arcicaccia, ha spiegato come l'obiettivo di questo incontro fosse quello di aprire un confronto tra mondo venatorio, agricolo e altri soggetti coinvolti per affrontare il tema della fauna selvatica. “Siamo tra i Paesi migliori nella gestione delle specie selvatiche – ha dichiarato Veneziano –, si pensi al problema dei danni degli ungulati nelle campagne, ma non abbiamo saputo affrontare il tema del rapporto tra cultura urbana ed agraria. Da qui la necessità di una strategia comune”.
Anche Nicola Perrotti, presidente della Fondazione UNA Onlus, è intervenuto in merito alla gestione della caccia in Italia dal 1992 ad oggi, definendola fallimentare. “Bisogna ragionare con le altre realtà territoriali – ha dichiarato Perrotti –, trovare insieme una via per convivere. La Fondazione UNA vuole proprio essere lo sforzo per mettere insieme realtà ragionevoli che vogliono gestire positivamente il territorio”. In questo senso sono stati avviati una serie di progetti, tra cui quello dedicato alla corretta gestione degli ungulati selvatici in collaborazione con Ispra, Legambiente, Federcaccia, Arcicaccia e AnuuMigratoristi, che prevede l'identificazione numerica degli animali presenti sul territorio, creare una carta d'identità degli ungulati per capire quanti sono realmente.
Altro aspetto che può vedere una collaborazione, ha evidenziato Perrotti, è quello dei danni all'agricoltura della fauna selvatica. “Ci vuole una regolazione di questi capi e si potrebbe arrivare a collaborare se agricoltori e cacciatori si parlassero. Se poi si aggiunge che quella carne, come ci hanno confermato studi dell'Università di Milano e Urbino, è più sicura, si potrebbe diffonderla anche nella grande distribuzione, sottraendola al mercato nero. Nostro obiettivo – ha concluso il Presidente – è creare entro fine anno un tavolo al Ministero dell'agricoltura tra le diverse realtà per gestire queste tematiche”.
Inoltre il viceministro Enrico Morando ha ribadito la validità della legge italiana sulla caccia, che necessiterebbe forse di qualche modifica, ma senza cambiamenti radicali. |