“Le denunce relative ai danni cagionati dai cinghiali in Basilicata oramai sono quotidiane, l’ultimo allarme ci arriva dagli agricoltori di San Giorgio Lucano, territorio al limite ed in parte all’interno del Parco nazionale del Pollino”.
Lo afferma il capogruppo di Lb-Fdi, Gianni Rosa, per il quale “detto fenomeno non è altro che la conseguenza di una situazione i cui dati ci sono forniti dall’osservatorio regionale della fauna selvatica che nella seduta del 16 maggio ha certificato le proporzioni assunte: solo 6.000 abbattimenti effettuati ogni anno, sia in attività venatoria che di controllo della specie, su una popolazione di circa 120mila esemplari a fronte di un carico massimo ammissibile per l’intero territorio regionale pari a 22.800 esemplari”.
“Si tratta – dice – di un fenomeno dalle molteplici problematicità che devono essere affrontate con immediatezza essendo ormai una vera e propria emergenza. Dall’esame dei risultati del censimento 2015 è possibile asserire che la situazione della popolazione dei cinghiali in Basilicata è totalmente fuori controllo”.
“Purtroppo – aggiunge Rosa – si deve registrare che tutte le azioni messe sin qui in campo per contrastare la crescita delle popolazioni sono risultate del tutto insufficienti per cui è auspicabile un'azione più sinergica tra i vari attori istituzionali a partire dagli enti gestori delle aree naturali protette, gli organi di gestione dell’attività venatoria (Aa.Tt.Cc), le associazioni di categoria (venatorie, agricole ed ambientali) nell’applicare tutti gli strumenti di cui sono stati dotati per fronteggiare la situazione ad oggi emergenziale. Si registra inoltre un inspiegabile ritardo nell’attuare quest’anno (2016) il prelievo controllato della specie come previsto dalla l. 157/1992, dalla l.r. 2/1995 e dal calendario venatorio 2015/2016, ad oggi non ancora operativo; difatti per mera interpretazione da parte delle commissioni insediatesi presso gli Aa.Tt.Cc. di Basilicata, risulterebbe che in regione non ci sarebbero ‘cani limiere’ regolarmente abilitati” (Regione Basilicata).