Con il primo incontro tenuto martedì 28 giugno a Viterbo, è partito il giro di consultazioni dell’assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio nelle cinque province per concertare con i soggetti interessati (presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia, associazioni venatorie e ambientaliste, Asl territoriali, capi squadra per la caccia al cinghiale) un documento che disciplini, entro l’estate, in modo unitario e chiaro il contenimento della specie del cinghiale a tutela delle attività agricole, della flora e della fauna.
"Prosegue così il percorso di riorganizzazione dell’intero settore caccia - dice in una nota l'assessorato - , dopo l’approvazione del calendario venatorio, frutto della condivisione con le associazioni venatorie, agricole e ambientaliste rappresentate al tavolo faunistico-venatorio regionale e dell’acquisizione dei pareri dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale".
Gli impegni successivi riguarderanno le aziende faunistiche venatorie e le zone di addestramento cani, entro la fine dell’anno, e il nuovo Piano faunistico venatorio regionale, entro la fine della legislatura.