Grazie alle quote dei 38.000 di soci lombardi e all'ottimizzazione delle spese raggiunta, i progetti scientifici presentati dalla Federcaccia saranno completamente coperti dal punto di vista finanziario. E' quanto emerge dall'ultima assemblea regionale della Federazione Italiana della Caccia, da cui emerge che in totale sono stati investiti 350 mila euro nelle varie ricerche e nei progetti di studio, necessari a “riconquistare la credibilità che meritano i cacciatori", come sottolineato durante l'assemblea dal presidente regionale Mauro Cavallari.
Michele Sorrenti durante l'assemblea ha presentato il Progetto Cesena, frutto di un'intesa con l'università di Milano, coordinato dal professor Diego Rubolini del dipartimento di Bioscienze, per effettuare una ricerca sulle dinamiche di migrazione pre-nuziale di questo selvatico grazie alla telemetria satellitare. Obiettivo conoscere i dati per supportare come richiesto dalle Direttive europee l'istanza di chiusura del prelievo della cesena al 31 gennaio, un punto sul quale come ha ricordato Sorrenti la stessa Ispra si contraddice nei propri documenti scientifici.
La dottoressa Elisa Armaroli dello studio Geco, realtà con all'attivo numerosi lavori, collaborazioni e pubblicazioni scientifiche sull'argomento, ha presentato il Progetto Lepre, che riguarderà le province di Cremona, Mantova, Pavia e Lodi. Le difficoltà riscontrate dalle popolazioni di lepre in queste zone hanno spinto Federcaccia ad approfondire le conoscenze sulla situazione sanitaria analizzando grazie a radiocollari i comportamenti di un centinaio di riproduttori, divisi in soggetti di cattura esteri italiani e di allevamento. Importante sarà comprendere l'impatto delle pratiche agricole e no sulla specie.
L'associazione è presente anche in Europa. A un anno dall'insediamento a Bruxelles di una rappresentanza alla sede del Parlamento europeo, Federcaccia Lombardia ha tratto un primo bilancio positivo dell'esperienza, illustrata da Andjela Popovic, che ricopre questo ruolo. "Grazie a lei - ha ricordato Cavallari - attraverso report periodici siamo sempre a conoscenza di quanto accade a Bruxelles in merito alla materia caccia e fauna selvatica e le nostre istanze trovano sempre più ascolto". Come sottolineato dalla Popovic è infatti essenziale una presenza costante dei cacciatori nei luoghi dove vengono prese le decisioni a livello comunitario.
Lorenzo Bertacchi è intervenuto sulle criticità emerse dal passaggio delle competenze in campo venatorio dalle Province alla Regione, evidenziando tutta una serie di aspetti che hanno resa più complicata la vita ai cacciatori lombardi e sui quali FIdC Lombardia è intervenuta insistendo a che i tesserini venatori siano spediti a casa del cacciatore e ha precisato che se molti comuni hanno accettato di distribuire gli stessi presso i propri uffici è solo perché i presidenti di sezione comunale hanno accettato di recarsi nei comuni a presiedere alla consegna. FIdC ha ottenuto poi che per quest'anno si possano usare ancora i bollettini postali per il pagamento delle tasse di concessione regionale. Esami di abilitazione e sanzioni sono da pagare solo ed esclusivamente a mezzo bonifico. Per l'anno prossimo FIDC insiste per l'uso del bollettino postale o, in alternativa, del MAV: l'assessore regionale pare possibilista perché si possa mantenere l'uso del bollettino postale. Bertacchi ha anche ricordato che solo FIdC ha inoltrato, meno di 24 ore dopo la sua presentazione, una relazione tecnica sul calendario integrativo chiedendo di rivedere i punti inutilmente restrittivi per l’attività venatoria.
Enzo Bosio ha invece sottolineato i rischi per i membri dei comitati di gestione di Atc e Ca derivanti da una nuova interpretazione della natura giuridica di questi enti. L'ufficio legale di Fidc Lombardia, che già più volte è intervenuto a sostegno dei propri rappresentanti in seno ai comitati, si è già attivato per organizzare corsi di aggiornamento dedicati, garantendo sempre la propria presenza e consulenza qualificata.
Silvia Luscia ha rapidamente presentato i Progetti scuola messi in campo dal provinciale di Brescia che hanno interessato le scuole primarie e secondarie del bresciano, articolati a seconda delle età degli alunni interessati in diversi temi, dal cacciatore nelle favole per i più piccoli alla valorizzazione delle ricette di selvaggina per gli allievi dell'alberghiero, ma tutte volte a ristabilire una corretta percezione della figura del cacciatore e della caccia all'interno della società.
Luca Agnelli, portavoce e rappresentante dell'assessore regionale Fava è intervenuto rispondendo alle osservazioni sollevate, assicurando che in una situazione obiettivamente difficile e complicata la Regione sta facendo il possibile per risolvere i problemi. Infine ha ringraziato Federcaccia che "non è l'interlocutore privilegiato della Regione, perché questa non può avere rapporti privilegiati con nessuno, ma certamente è un interlocutore ritenuto serio e affidabile perché l'unica a essersi sempre presentata ai tavoli istituzionali con proposte, idee e dati a sostegno delle proprie richieste e osservazioni, confrontandosi con la Regione in modo costruttivo, duro se necessario, ma sempre corretto e rispettoso dei ruoli".